Brescia, la strage del 2013: 23 ristoranti, 28 bar e 60 negozi chiusi ogni mese

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Numeri da far paura. Se è vero che i nuovi esercizi ci sono, e continuano ad aprire, è vero anche che il saldo negativo è sempre più pesante. A far luce sui numeri della crisi è stato il direttore generale di Confesercenti Lombardia Orientale, Alessio Merigo, che intervenendo a proposito della nostra provincia ha rimarcato che sta peggio di altre provincie lombarde, e anche della media nazionale.

I dati presentati riguardano i primi dieci mesi del 2013, ma Merigo purtroppo non vede segnali forti di cambiamento nemmeno per il 2014. Le debolezze maggiori riguardano il non-alimentare, anche perché questo è già in crisi da anni: per abbigliamento, scarpe e accessori ci sono state 154 chiusure in 10 mesi. L’unica speranza per il settore è rappresentata dai saldi, ma i margini sono limitati e non sono sufficienti per risollevare il magro bilancio annuale. Una nota positiva arriva solo dal commercio on-line, ma sono rare le volte in cui sono gli stessi negozianti a gestirlo, spesso è legato a società che operano a livello nazionale o internazionale. Bar (ne abbiamo parlato qui) e ristoranti sono oggetto di frequenti chiusure e riaperture, ma anche qui il saldo provinciale è negativo.

Confesercenti chiede aiuto ai comuni, Loggia in primis, per quanto riguarda le tariffe, e plaude al desiderio del vicesindaco di rilanciare il turismo partendo dai musei, anche se non sarà ovviamente sufficiente se tutto il resto non riparte. (a.c.)

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13 Commenti

  1. io faccio parte di quelli che hanno chiuso, e vi assicuro che oltre alla delusione mi porto dietro anche decine di migliaia di debiti

  2. però oltre alla crisi bisognerebbe dire anche che esiste un merito, il mercato è difficile e competitivo: resta a galla solo chi ci mette anima e corpo

  3. se penso che quando avevamo 30 anni noi bastava aprire una bottega per garantire un futuro ai propri figli, mi rendo conto che i giovani d’oggi devono "sporcarsi" le mani per ottenere qualcosa

  4. Troppe le tasse da pagare, affitti esosi dei locali, merce a volte scadente non aiuta a vendere e a guadagnare. Nessuno ha il coraggio di mettere in atto efficaci proposte.

  5. cosa cosa cosa cosa…??? plaude al desiderio del vicesindaco di rilanciare il turismo partendo……??? dai…..??? MUSEI??? Quindi tipo anche DALLA PINACOTECA, caro vicesindaco???

  6. Gli esercizi che chiudono, dai barbieri all’abbigliamento, dalle macellerie ai fruttivendoli, eccetera, vengono riaperti e gestiti dai cinesi, o altri extracomunitari, con stessa qualità, cortesia e prezzi molto più bassi. Come consumatore mi va molto meglio così.

  7. Forse però caro mio ti dimentichi di scrivere che chiià perchè TUTTO IL PERSONALE di questi negozi o bar o fruttivendoli cinesi, pakistani, egiziani GUARDA CASO SONO TUTTI " IN NERO " o sono tutti "CUGINI" o PARENTI che lavoranno all’ interno dei bar e negozi !!! Ma a te và bene così perchè certamente sei UN SINISTRO che lotta per i DIRITTI di TUTTI ma chissà perchè LO SFRUTTAMENTO DEL PERSONALE FRA EXTRACOMUNITARI (che spesso sono costretti allo SCHIAVISMO) ti và bene … ma perché HAI BEN POCO NEL CERVELLO !!! – Antonella 78

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