Processo guardie carcerarie “dormienti”, Cisl Brescia: “Sì alla verità, no al linciaggio”

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“Se veramente si sono addormentati in servizio lo stabilirà l’inchiesta, e se verrà appurato che hanno sbagliato è giusto che vengano sottoposti a provvedimento disciplinare. Inaccettabile, invece, è il trattamento che è stato loro riservato, una messa alla gogna rancorosa e vendicativa che ha finito per ingigantire un episodio che la Direzione della casa di reclusione avrebbe dovuto gestire con maggiore equilibrio e senso della misura”.

Il segretario della Fns Cisl di Brescia, il sindacato dei lavoratori della sicurezza, non ci sta a far finta di niente di fronte alle esagerazioni che da giorni accompagno la notizia del rinvio a giudizio di quattro agenti di polizia penitenziaria del carcere bresciano di Verziano accusati di abbandono del posto di lavoro. “Provo grande amarezza e grande rabbia – dice Domenico Esposito – perché si è fatta un’operazione che sta distruggendo la dignità di quattro persone, quattro lavoratori con oltre vent’anni di servizio, senza un’ombra, che di punto in bianco vengono trattati come fossero dei delinquenti. Non è giusto! E’ una vergogna!”.

La Fns Cisl di Brescia ribadisce piena fiducia nell’operato della magistratura ma al tempo stesso invita a riflettere sulla leggerezza di chi ha fatto uscire la vicenda dai binari di un rigoroso accertamento amministrativo per arrivare ad una sbrigativa condanna per via mediatica. “Come tutti gli esseri umani anche questi poliziotti possono avere sbagliato – spiega ancora Esposito – ma non hanno rubato, non hanno ucciso, non hanno fatto scappare nessuno, non hanno fatto favori ad alcunché. Troppo facile scaricarli in questo modo. E se mettessimo a giudizio chi costringe la polizia penitenziaria a turni massacranti, in un ambiente di lavoro difficilissimo, con responsabilità direzionali assolte in maniera notarile?”.

“Che si debba aspettare il 2016 per sperare di avere la verità su ciò che è successo quella notte nel carcere di Verziano è già una cosa tremenda – conclude il sindacalista della Cisl – che lo si debba fare con un sottofondo di ricostruzioni fantasiose che si rincorrono da un articolo di giornale all’altro è intollerabile. Ho visto i protagonisti di questa vicenda fortemente scossi, così come lo sono i loro familiari e i loro colleghi che avvertono incrinata la fiducia verso l’amministrazione e di chi ne fa le veci in istituto. I poliziotti coinvolti non potranno che continuare a ripensare alle loro azioni; sarebbe bene che riflettessero sulle loro scelte anche i fan della punizione esemplare”.

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1 COMMENT

  1. poveretti, che dovevano fare se non c’erano problemi, stare svegli? assurdo che un detenuto, chissà per quali reati, possa denunciare una guardia perché russa e non lo fa dormire. Ma ci rendiamo conto di cosa significa???

  2. sono assolutamente solidale con i poliziotti, almeno con quelli che erano presenti. Diverso il discorso per quello che era a casa a dormire, lui dovrebbe essere punito. gli altri solo segnalati

  3. Ma quale linciaggio? Mica sono stati pubblicati nomi e fotografie degli indagati (come accade, invece, in altri casi)… Il rappresentate CISL si lamenta dei tempi lunghi della giustizia? Difficile non pensare che, probabilmente, questo problema appare meno drammatico a chi, pur sapendo bene per quale istituzione lavora, accetta di collaborare con un sistema che tiene in galera o ai domiciliari le persone per anni prima di arrivare ad una sentenza; l’importante è portqre a casa uno stipendio, poi, certo, quando si è colpiti da questo stesso sistema la prospettiva cambia un po’… Tra le righe del comunicato si legge, soprattutto, stizza per il fatto che la vicenda sia stata resa pubblica, con relativo danno d’immagine esteso a tutto il corpo: meglio l’omertà? Certo, se escono allo scoperto storielle come questa, c’è il rischio che si scoperchino anche vicende assai più gravi. Stupisce sempre, nonostante tutto, come vi sia nei corpi dello Stato chi non si rende conto che nascondere e coprire magagne, violazioni, reati e abusi vada innanzitutto a discapito di chi il suo lavoro lo fa onestamente e secondo le regole.

  4. I contratti di lavoro prevedono il licenziamento in tronco ( cioè senza preavviso ) per il dipendente che dorme in orario di lavoro.

  5. Più che di Crimi, mi preoccuperei delle migliaia di parlamentari che, cazzeggiando, hanno dormito alla Camera ed al Senato negli ultimi sessant’anni ed ai quali, fino a che vivranno, dovremo in compenso pagare tutti un lauto vitalizio. La sveglia, oggi, va data agli italiani !

  6. Nessuno dorme sul posto di lavoro, e lo fanno invecece proprio quelli che devono stare con gli occhi aperti a fare la guardia? Italia paese delle banane…..all’ester o altra notizia per scompisciarsi dalle risate.

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