Si è discusso nuovamente questo pomeriggio in Consiglio regionale, in seno alla commissione territorio, del tracciato della Tav nella zona del Garda, tra Brescia e Venezia. A seguito dell’audizione dell’ assessore regionale alle Infrastrutture Maurizio Del Tenno della settimana scorsa, si è tenuta l’audizione dei soggetti interessati dall’opera quali i sindaci dei comuni di Desenzano, Lonato, Calcinato, Sirmione e Pozzolengo, la Provincia di Brescia i rappresentanti degli agricoltori, i dirigenti di consorzi di produzione del Lugana, i coordinatori di parchi delle Colline Moreniche e i presidenti di associazioni ambientaliste. Tutti hanno espresso pareri negativi rispetto alla realizzazione del tracciato segnalando molteplici criticità in termini logistici e ambientali.
Per i consiglieri regionali del Pd Jacopo Scandella e Agostino Alloni si tratta di un altro caso Vanzago: “Così come per il quadruplicamento della linea ferroviaria Rho – Parabiago – spiegano – anche questo progetto rischia di essere approvato e realizzato da una Giunta sorda ai richiami del territorio e irrispettosa del lavoro del Consiglio regionale. Stiamo parlando di un progetto del 1992 che necessita di essere rivisto, che così come è pensato avrebbe un impatto devastante in termini ambientali e che rischia di mettere in pericolo il sito Unesco del Lavagnone vicino al quale si prevede l’apertura dei cantieri”.
I sindaci della zona hanno annunciato la volontà di ricorrere contro la Regione dopo che giovedì scorso l’assessore Del Tenno si è espresso in maniera risoluta per la realizzazione della Tav. “I ricorsi contro la Tav del Garda e contro il quadruplicamento di Rho – Parabiago segnano una sconfitta per tutti – spiegano Scandella e Alloni – quando un sindaco spende soldi pubblici per pagare un ricorso contro la Regione allora significa che c’è un cortocircuito nel modo di amministrare la cosa pubblica”.