Legge Merlin, Parolini (Ncd): portare la prostituzione nella case non è una soluzione

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“La questione di fondo per noi, anche in questo caso, è la centralità e la dignità della persona, se perdiamo di vista questo ogni posizione diventa strumentale. Per questo abbiamo presentato un Ordine del Giorno, approvato dall’aula, che invita la Giunta a sostenere le associazioni che aiutano le donne che desiderano sottrarsi a una scelta spesso obbligata e allo sfruttamento”. Così il capogruppo del Nuovo Centrodestra, Mauro Parolini, ha motivato il voto contrario del Gruppo alla proposta di Referendum di abrogazione parziale della Legge Merlin e la decisione di presentare un Ordine del Giorno a sostegno delle associazioni che ogni giorno salvano le ragazze dallo sfruttamento e da organizzazioni criminali.

 

 “Oggi abbiamo affrontato – chiarisce Parolini – un argomento che non fa parte del programma elettorale della maggioranza che sostiene il Presidente Maroni. Per questo il Nuovo Centrodestra si è ritenuto libero di votare contro questa proposta dal sapore molto elettorale che non debellerà il fenomeno della prostituzione ma al contrario lo aumenterà. La Legge Merlin, che ricordo non fu proposta da un cattolico ma da una socialista, aveva come obbiettivo quello di difendere la dignità e la libertà delle donne e credo che con queste finalità dobbiamo misurarci”.

 “Certo questa legge – prosegue il capogruppo del Nuovo Centrodestra – ha obbiettivamente fallito il suo scopo e, quindi, condividiamo la necessità di una profonda riforma che prenda il suo avvio dalla difesa e tutela delle donne e della loro libertà, un compito che però spetta al Governo nazionale e certamente non alla Regione né tantomeno può essere ottenuto con un referendum. Il nostro voto è stato, per questo, negativo perché la strada decisa non servirà a eliminare la prostituzione dalle strade ma anzi la porterà anche nelle case e nei condomini. Un risultato certo non auspicabile!”

 “Come Regione – conclude Parolini – dovremo invece mobilitarci per sostenere, anche economicamente, chi quotidianamente aiuta queste donne a sottrarsi allo sfruttamento. Un impegno per le donne e in difesa della dignità e della libertà della persona”.

In conclusione il capogruppo del Nuovo Centrodestra, Mauro Parolini, ha stigmatizzato la scelta del vicepresidente Cecchetti di votare anche se presiedeva in quel momento i lavori del Consiglio. “Certo il voto era segreto ma resta il fatto che di solito il Presidente del Consiglio non vota e devo sottolineare che il provvedimento è passato per un solo voto”.

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2 Commenti

  1. ncd,ncd,ghia’ ci costa trecentomila euro al giorno andar a ripescare i clandestini alle porte di tunisi,adesso anche sostenere economicamente le ragazze sfruttate…ok.non sarebbe più semplice invece regolamentare tutto,in modo che chi vuol praticare questa antichissima attivita’ sia libero/libera di poterlo fare senza costrizioni e di punire (e severamente)chi si sottrae al rispeto delle regole?

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