Stamina contro la decisione dei medici del Civile: “Pronti ad azioni legali”

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Ospedale Civile
Ospedale Civile, foto d'archivio

“Se i medici di Brescia vogliono tutelarsi, si difendano in tribunale, non sulla pelle dei pazienti”. Questo, in estrema sintesi, quanto dichiarato dal presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, al Corsera all’indomani dell’incontro segreto tra Stamina, i genitori dei bambini in lista d’attesa per le infusioni all’ospedale Civile (al momento interrotte) e i loro legali. “Siamo pronti a denunciare sia penalmente che civilmente i medici di Brescia che hanno detto stop alle infusioni”. Il 2 aprile scorso infatti i medici del Civile che si occupavano di Stamina hanno deciso di astenersi dal proseguire le infusioni, almeno fino a quando il nuovo comitato di esperti nominato dal ministero della salute non si esprimerà sulla contestata terapia.

Secondo i legali dei malati però tale rifiuto configurerebbe l’omissione di atti d’ufficio. E non solo. “Pensiamo che i medici e i responsabili dell’ospedale di Brescia debbano rispondere anche di lesioni colpose – tuona Vannoni sul Corriere -. Abbiamo almeno 5 o 6 casi documentati di peggioramento delle condizioni cliniche dovuta all’interruzione o al rinvio delle infusioni. E si tratta di rilievi fatti in tempi non sospetti, in seguito a passati ricoveri d’urgenza”. Ennesimo atto di una vicenda su cui scorrerà ancora parecchio inchiostro.

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