Banca Valsabbina: i soci si riuniscono il 3 maggio al Palabrescia

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La Banca Valsabbina ha annunciato l’imminente assemblea dei soci convocata per sabato 3 maggio alle 9 al Palabrescia di via San Zeno 168 a Brescia. Dopo l’approvazione in data 26 febbraio 2014 da parte del Consiglio Consiglio di Amministrazione del progetto di bilancio da sottoporre all’Assemblea, Banca Valsabbina rende noti i risultati conseguiti nel 2013, che esprimono un miglioramento della redditività, nonostante il contesto congiunturale ancora difficile ed incerto.

La raccolta diretta, pari a 3.185 mln di euro, mostra un incremento del 1,5%, nonostante l’elevato importo di Emissioni Obbligazionarie giunto a scadenza nel 2013 (circa euro 500 mln, di cui euro 140 mln relativi a prestiti subordinati) e la pressione competitiva di un rilevante numero di intermediari operanti nel nostro territorio. A conferma della fiducia accordata al nostro Istituto, nei mesi di dicembre 2013 e gennaio 2014 sono state sottoscritte dalla clientela, in pochi giorni, nuove obbligazioni subordinate per euro 60 mln, emesse nell’ambito di un programma annuale che prevede emissioni di ulteriori 90 mln.

La raccolta indiretta si attesta ad euro 1.162 mln, in crescita dell’8,3% rispetto all’esercizio precedente, grazie in particolare al positivo andamento dei fondi comuni (+ 20,2%) e della raccolta assicurativa (+33,3%). Il risparmio gestito ammonta così ad euro 338 mln, passando dal 25% al 29% del totale della raccolta indiretta. La raccolta complessiva si attesta a 4.347 min di euro, in incremento del 3,2%.

Gli impieghi ammontano ad euro 2.982 mln, in calo del 3,5% rispetto al 31 dicembre 2012, a causa del generale rallentamento delle attività economiche, che ha comportato una minore domanda di credito da parte delle imprese. La riduzione ha riguardato prevalentemente la componente a breve termine, legata al ciclo produttivo; le nuove erogazioni a medio termine nell’anno 2013 sono state di circa euro 380 mln, di cui euro 80 mln relative a più di 600 finanziamenti alle PMI, garantite al 70% dal fondo di garanzia del Medio Credito Centrale, istituito dalla Legge 662/1996. Sempre nel 2013, il nostro Istituto ha concesso la possibilità, per imprese e famiglie in temporanea difficoltà, di sospendere il pagamento delle rate dei mutui ipotecari e chirografari (che ha riguardato nell’anno 2013 n. 400 mutui per un debito residuo di oltre euro 100 mln) ed ha previsto la possibilità di rinegoziare le condizioni o di modulare diversamente i piani di ammortamento. Nell’ambito dei finanziamenti a medio/lungo termine sono stati erogati alle famiglie n. 365 nuovi mutui, per un importo di euro 51 mln, per l’acquisto della prima casa e, sulla scorta delle agevolazioni fiscali previste dalla legge di stabilità, è stato creato uno specifico prodotto, a tassi competitivi, per le ristrutturazioni edilizie e gli adeguamenti energetici, di cui hanno già beneficiato oltre 100 clienti, per un ammontare di euro 17,6 mln.

Gli indicatori della qualità del credito, in peggioramento rispetto all’esercizio precedente, se da una parte sono negativamente influenzati dalla situazione congiunturale, dall’altra testimoniano l’atteggiamento prudenziale adottato nella classificazione delle partite anomale. I crediti deteriorati netti (sofferenze, incagli, ristrutturati ed esposizioni scadute) incidono per il 13,5% sul totale degli impieghi, rispetto all’11,8% del 2012; in particolare, il rapporto sofferenze nette/impieghi risulta pari al 5,6%, rispetto al 4,7% dello scorso esercizio.

Il patrimonio netto, comprensivo della proposta di accantonamento a riserva dell’utile, ammonta ad euro 382 mln, sostanzialmente invariato rispetto allo scorso esercizio, nonostante l’effetto negativo derivante dall’utilizzo del “fondo acquisto azioni proprie”. I coefficienti patrimoniali (al 31 dicembre 2013 Core Tier 1 13,6% e Total Capital Ratio 14,6%) si confermano largamente superiori alla media del sistema e già in linea con i più stringenti requisiti che verranno introdotti nei prossimi anni, con l’entrata in vigore di “Basilea 3”. La solidità patrimoniale consentirà all’Istituto di accompagnare le famiglie e le imprese in una nuova fase di sviluppo, non appena si manifesteranno i segnali di uscita dall’attuale congiuntura negativa.

I conti correnti registrano un incremento di oltre 2.000 unità (da n. 66.465 a n. 68.483), ed anche il numero dei soci è in costante crescita, passando da n. 36.574 del 31/12/2012 a n. 38.194 al 31/12/2013 (n. 38.559 alla data odierna), a conferma della volontà di sostenere, con la propria tangibile presenza, lo sviluppo futuro della Banca in autonomia ed a sostegno delle necessità del territorio.

La rete territoriale della Banca è costituita da 61 Filiali, 50 delle quali operative in provincia di Brescia, 7 in quella di Verona, 3 in quella di Trento e 1 in quella di Mantova.

Il numero dei dipendenti al 31 dicembre 2013 è di 473 unità; il 30% è occupato presso gli uffici centrali, mentre il 70% è in forza alla rete periferica.

Il margine di interesse si attesta ad euro 65,5 mln, in calo dell’1,4% rispetto al 2012. La riduzione dell’euribor dei primi mesi del 2013, a cui sono indicizzati la maggior parte degli impieghi a medio termine, è stata parzialmente compensata, nella seconda parte dell’esercizio, da una diversa politica commerciale nelle nuove operazioni di raccolta e impiego. Tale strategia ha portato ad una crescita del margine di interesse, nel secondo semestre, del 19% rispetto a quanto conseguito nei primi sei mesi dell’anno.

Le commissioni nette ammontano ad euro 21,5 mln, con una riduzione del 7,1%. Tale diminuzione è ascrivibile ad una diversa contabilizzazione di alcune commissioni che, essendo ora classificate come recuperi di spesa nel rispetto delle Istruzioni della Banca d’Italia, vengono rilevate a decurtazione dei costi operativi. Senza tale riclassificazione, le commissioni registrerebbero un incremento del 7%, grazie in particolare alle ottime performance del collocamento di prodotti della “Bancassicurazione” e del “risparmio gestito”.

Il margine di intermediazione, pari ad euro 111,9 mln, risulta in contrazione dell’8%, per effetto in particolare di minori utili da cessione di attività disponibili per la vendita (principalmente titoli di stato) rispetto al 2013 (euro 26,4 mln, contro euro 31,1 mln) ascrivibili ad una maggiore stabilità dei mercati.

Le rettifiche di valore su crediti, pur mantenendosi su livelli elevati (euro 43,2 mln) a causa del perdurare della crisi congiunturale e dei conseguenti accantonamenti prudenziali, risultano in riduzione rispetto a quelle dell’esercizio precedente (euro 56,6 mln, -23,7%). Il costo del credito è pari all’1,4% degli impieghi, in diminuzione rispetto al 2012 (1,8%). Il risultato netto della gestione finanziaria è pari ad euro 61,9 mln, in aumento dell’1,2%.

I costi operativi diminuiscono del 6,7% (-0,5% se si escludono gli effetti del diverso trattamento contabile dei recuperi di spesa di cui sopra), riduzione conseguita tramite rigorose politiche di controllo dei costi e per effetto delle sinergie derivanti dalla fusione per incorporazione del Credito Veronese. Il cost/income (rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione) risulta in linea con l’esercizio precedente attestandosi al 45,2% (44,5% del 2012).

L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte, pari ad euro 11,3 mln, registra un incremento del 62,9% rispetto all’esercizio precedente. Le imposte sul reddito, pari ad euro 3,6 mln, beneficiano di alcune componenti non ricorrenti, nonché della deducibilità del costo del credito ai fini IRAP prevista dalla legge di stabilità.

L’utile netto si attesta ad euro 7,7 mln, in sensibile aumento (+152,8%) rispetto al 2012, a seguito soprattutto dell’adeguamento della gestione ordinaria dell’Istituto alla complessità della situazione congiunturale in atto. All’Assemblea verrà proposta la distribuzione, per ciascuna delle n. 35.796.827 azioni, di un dividendo unitario di euro 0,12, che sarà corrisposto per contanti. Il monte dividendi è pari ad euro 4,3 mln, con appostazione a riserve di euro 3,4 mln. Nello scorso esercizio il pagamento del dividendo è avvenuto in azioni in ragione di euro 0,27; quest’anno il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto di adeguarsi alle raccomandazioni dell’Organo di Vigilanza, più volte ribadite, di distribuire ai soci utili in misura inferiore al risultato d’esercizio conseguito. Il pagamento del dividendo, qualora confermato in sede assembleare, sarà effettuato l’8 maggio.

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