Accelera la produzione industriale nel primo trimestre: registrato un +2,3%

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Nel primo trimestre del 2014 le imprese manifatturiere bresciane – secondo il Centro studi di AIB – hanno registrato un nuovo incremento dell’attività produttiva, che conferma i segnali di ripresa del ciclo economico già evidenziati negli ultimi mesi del 2013. Prosegue quindi il recupero del settore industriale provinciale, grazie al sostegno della domanda proveniente dai mercati comunitari e al relativo dinamismo che contraddistingue quella domestica, dopo un lungo periodo di declino; tali fattori più che compensano gli effetti negativi derivanti dalla frenata che sta colpendo le più rilevanti economie emergenti.

 

Nel dettaglio, la produzione industriale in provincia di Brescia ha registrato un incremento congiunturale del 2,3%, la dinamica più sostenuta dal secondo trimestre 2011; il tasso tendenziale (ossia la variazione dell’indice nei confronti dello stesso periodo dell’anno scorso) risulta positivo (+2,5%) per la prima volta dal terzo trimestre 2011. Il tasso acquisito, ovvero la variazione media annua che si avrebbe se l’indice della produzione non subisse variazioni fino alla fine del 2014, è pari a +2,7 per cento. Nonostante il rasserenamento che caratterizza l’attuale fase congiunturale, la distanza dal picco di attività pre-crisi (primo trimestre 2008) rimane molto elevata e si attesta intorno al 28 per cento.

Le previsioni a breve termine sono orientate per la prosecuzione dell’attuale movimento di recupero del made in Brescia, favorito dal consolidamento del commercio internazionale e dal progressivo miglioramento della domanda interna. In tale contesto, l’evoluzione declinante dei corsi delle più significative commodity industriali contribuisce ad allentare le pressioni sui margini aziendali e a liberare risorse da destinare agli investimenti. L’ancora fragile ripresa in atto rischia tuttavia di essere ostacolata dalle perduranti difficoltà di accesso al credito da parte delle imprese, nonché dagli elevati livelli del cambio euro-dollaro, le cui soglie, da tempo abbondantemente al di sopra della cosiddetta zona di fair value, contribuiscono a minare la competitività delle nostre esportazioni sui mercati esteri.

La disaggregazione della variazione della produzione per classi dimensionali mostra incrementi superiori alla media per le imprese grandi (+9,5%), micro (+3,4%), maggiori (+3,2%) e medio-piccole (+3,1%); le aziende medio-grandi hanno evidenziato un recupero più limitato (+1,2%), mentre quelle piccole hanno registrato una modesta contrazione (-0,2%).

Con riferimento alla segmentazione della dinamica congiunturale per settori, l’attività produttiva è aumentata significativamente nei comparti: carta e stampa (+5,7%), meccanica tradizionale e mezzi di trasporto (+3,6%), metallurgico e siderurgico (+3,3%), abbigliamento (+2,6%), chimico, gomma e plastica (+2,3%); è cresciuta con minore intensità per gli operatori appartenenti al tessile (+2,1%), alla meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche (+1,0%), al maglie e calze (+0,9%) e al calzaturiero (+0,5%); è invece diminuita per le imprese attive nei materiali da costruzione ed estrattive (-1,3%) e agroalimentare e caseario (-3,2%).

Il tasso di utilizzo della capacità produttiva, attestatosi al 68 per cento, è salito sia nei confronti della rivelazione precedente (67%), sia rispetto a quanto riscontrato nel primo trimestre del 2013 (66%).

Le vendite sul mercato italiano sono aumentate per il 42% delle imprese, diminuite per il 22% e rimaste invariate per il 36%. Le vendite verso i Paesi comunitari sono incrementate per il 41% degli operatori, scese per il 16% e rimaste stabili per il 43%; quelle verso i Paesi extra UE sono cresciute per il 31%, calate per il 19% e rimaste invariate per il 50% del campione.

I consumi energetici sono cresciuti per il 41% degli operatori, con una variazione media del 2,4%. Le giacenze di prodotti finiti sono ritenute adeguate alle necessità aziendali dal 77% delle imprese; le scorte di materie prime sono giudicate normali dal 91% del campione.

I costi di acquisto delle materie prime sono diminuiti per il 18% delle imprese, con un decremento medio dello 0,2%. I prezzi di vendita dei prodotti finiti sono stati rivisti al ribasso dal 18 per cento degli operatori, per una contrazione media dello 0,3%.

Il costo del lavoro è cresciuto per il 25% delle aziende ed è rimasto invariato per il rimanente 75%. Gli investimenti effettuati nel trimestre sono aumentati per il 10% delle imprese, diminuiti per il 13% e non hanno subito variazioni per il 77%.

Le prospettive a breve termine delineano una nuova espansione del manifatturiero provinciale, nonostante alcune incognite legate, sia alla debolezza che attualmente caratterizza le più significative economie emergenti, sia all’eventuale inasprimento delle tensioni geopolitiche fra Russia e Ucraina, che potrebbe ripercuotersi negativamente sulle nostre imprese attraverso un incremento dei prezzi e una riduzione delle forniture di energia. La produzione è prevista in aumento per 28 imprese su 100, stabile dal 59% e in flessione dal rimanente 13%. Segnali particolarmente confortanti per il manifatturiero provinciale provengono dai comparti: meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche, carta e stampa, meccanica tradizionale e mezzi di trasporto, tessile, chimico, gomma e plastica, materiali da costruzione ed estrattive. L’attività produttiva è attesa sostanzialmente stabile per gli operatori dell’agroalimentare e caseario, legno e mobili in legno, maglie e calze, metallurgico e siderurgico; le prospettive sono invece negative per le imprese dell’abbigliamento e del calzaturiero.

Gli ordini provenienti dal mercato domestico sono previsti in aumento dal 30% degli operatori, stabili dal 54% e in calo dal 16%; quelli dai Paesi UE sono attesi in crescita dal 34% degli operatori del campione, invariati dal 54% e in flessione dal 12%; quelli provenienti dai mercati extracomunitari dovrebbero crescere per il 21% delle imprese, rimanere stabili per il 66% e diminuire per il 13%.

Il recupero del settore manifatturiero non sarà tale da favorire un miglioramento dell’occupazione: la manodopera è infatti attesa in aumento per l’8% imprese degli intervistati, invariata per l’81% e in diminuzione per l’11%.

L’andamento per settore

Abbigliamento

La produzione del settore è aumentata del 2,6% rispetto al quarto trimestre 2013. La variazione tendenziale è positiva: +5,0%. I consumi energetici hanno registrato una crescita analoga a quella della produzione. Le vendite sono aumentate sia sul mercato interno che sui mercati esteri. I costi di acquisto delle materie prime e i prezzi di vendita sono rimasti invariati. Il costo del lavoro è aumentato. Le prospettive a breve sono sfavorevoli per la produzione e la manodopera, mentre risultano stazionarie per gli ordinativi dall’interno e dall’estero.

Agroalimentare e caseario

Il settore evidenzia una flessione della produzione pari a -3,2% sul periodo precedente; la variazione tendenziale è positiva e pari a +2,5%. I consumi energetici hanno subito una contrazione del 2,8%. Le vendite sono decisamente diminuite in Italia, leggermente calate sui mercati UE e aumentate sui mercati extra UE. I costi di acquisto delle materie prime sono diminuiti dello 0,2 e i prezzi di vendita dello 0,3%. Le aspettative a breve sono moderatamente negative per la produzione e la manodopera, mentre sono favorevoli per gli ordinativi.

Calzaturiero

Il settore registra una crescita dell’attività produttiva dello 0,5% rispetto al trimestre precedente; la variazione tendenziale è pari a +1,7%. I consumi energetici sono aumentati della stessa misura della produzione. Le vendite sono diminuite sul mercato interno e sono aumentate sui mercati esteri, soprattutto extra comunitari. I costi di acquisto delle materie prime sono cresciuti del 4,3% e i prezzi di vendita dei prodotti finiti dell’1,4%. Le previsioni a breve sono negative per tutte le variabili prese in considerazione.

Carta e stampa

Le imprese del settore hanno dichiarato un aumento della produzione rispetto al trimestre precedente (+5,7%); la variazione tendenziale è positiva (+12,9%). I consumi energetici sono cresciuti in linea con la produzione. Le vendite sono cresciute in Italia e nei Paesi extra UE, mentre sono leggermente diminuite sui mercati UE. I costi di acquisto delle materie prime sono aumentati dell’1,7% e i prezzi di vendita sono calati dello 0,4%. Le attese a breve termine sono positive per tutte le variabili, ad eccezione degli ordinativi dai Paesi extra UE, previsti stabili.

Chimico, gomma e plastica

La produzione del settore ha registrato una crescita del 2,3% rispetto agli ultimi tre mesi del 2013, con una variazione tendenziale positiva del 4,5%. I consumi energetici sono aumentati del 2,8%. Le vendite sono aumentate sul mercato interno e nella UE; sono diminuite sui mercati extra comunitari. I costi di acquisto delle materie prime sono cresciuti dello 0,3%, mentre i prezzi di vendita sono calati dello 0,3%. Le prospettive a breve sono favorevoli per produzione, ordini dall’interno e ordini dai Paesi UE; stabili per manodopera; negative per ordini dai Paesi extra UE.

Legno e mobili in legno

La produzione nel settore è calata del 2,5% rispetto al trimestre precedente e dell’1,3% nei confronti dello stesso periodo dell’anno scorso. I consumi energetici sono diminuiti del 2,8%. Le vendite sono calate sia in Italia che sui mercati esteri. I costi di acquisto delle materie prime sono cresciuti dello 0,8%, mentre i prezzi di vendita sono diminuiti dello 0,2%. Le prospettive a breve sono leggermente negative per tutte le variabili, ad eccezione di manodopera e ordini dall’Italia, attesi stabili. 

Maglie e calze

La produzione nel trimestre ha realizzato una crescita congiunturale dello 0,9%. La variazione tendenziale è positiva (+2,6%). I consumi energetici sono variati come la produzione (+0,9%). Le vendite sono diminuite sia in Italia che sui mercati esteri. I costi di acquisto delle materie prime e i prezzi di vendita dei prodotti finiti sono rimasti invariati. Gli investimenti sono risultati costanti. Le aspettative a breve termine sono stabili per produzione, manodopera e ordini dall’interno; positive per quanto riguarda gli ordinativi dall’estero.

Materiali da costruzione ed estrattive

Le imprese del settore evidenziano una flessione congiunturale della produzione dell’1,3%; rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso la variazione è di -3,2%. I consumi energetici sono calati nella stessa misura della produzione. Le vendite sono diminuite in Italia, mentre sono rimaste invariate sui mercati esteri. I costi di acquisto delle materie prime sono aumentati dell’1,3% e i prezzi di vendita dello 0,6%. Le prospettive a breve termine sono positive per produzione, manodopera e ordinativi dall’Italia; risultano stabili per gli ordini dai Paesi UE ed extra UE.

Metallurgico e siderurgico

Le imprese del comparto hanno rilevato un incremento dell’attività produttiva pari a +3,3% sul trimestre precedente; la variazione rispetto ai primi tre mesi del 2013 è di -1,7%. I consumi energetici sono aumentati del 3,4%. Le vendite sono cresciute sul mercato nazionale e su quelli dei Paesi UE; sono diminuite sui mercati extra comunitari. I costi di acquisto delle materie prime sono calati dello 0,3% e i prezzi di vendita dello 0,8%. Le aspettative a breve sono sostanzialmente stazionarie per la produzione; positive per la manodopera; negative per gli ordinativi.

Meccanica di precisione e apparecchiature elettriche

L’attività produttiva del settore ha segnato un aumento dell’1,0% nei confronti della rilevazione precedente; il tasso tendenziale è positivo (+3,0%). I consumi energetici sono cresciuti nella stessa misura della produzione. La dinamica delle vendite è positiva sia per il mercato nazionale che per i mercati esteri. I costi delle materie prime sono cresciuti dello 0,2%, mentre i prezzi di vendita sono diminuiti dell’1,1%. Il costo del lavoro è aumentato Le prospettive a breve termine sono favorevoli per tutte le variabili prese in considerazione.

Meccanica tradizionale e mezzi di trasporto

Il settore ha registrato una variazione congiunturale della produzione di +3,6% mentre la tendenziale riporta un +3,0%. I consumi energetici sono incrementati del 3,8%. Le vendite sono aumentate sia in Italia che nei Paesi UE ed extra UE. I costi di acquisto delle materie prime sono diminuiti dell’1,0% e i prezzi di vendita dello 0,1%. Gli investimenti sono leggermente diminuiti. Gli operatori del comparto prevedono nel breve periodo un incremento della produzione e degli ordinativi interni ed esteri. La manodopera è attesa in diminuzione.

Tessile

La dinamica congiunturale dell’attività produttiva nel comparto è positiva (+2,1%), mentre il tasso tendenziale è pari a -0,6%. I consumi energetici sono cresciuti del 2,5%. Le vendite sono aumentate in Italia e nei Paesi extra UE; sono invece leggermente diminuite sui mercati comunitari. I costi di acquisto delle materie prime sono calati dello 0,7% e i prezzi di vendita sono cresciuti dello 0,4%. Le previsioni a breve sono positive per tutte le variabili considerate, ad eccezione della manodopera, attesa in diminuzione.

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