Brescia è patria di grandi imperi industriali dissolti alla scomparsa dei loro fondatori? A questa , provocatoria, domanda proveranno a rispondere questa sera – giovedì 8 maggio, dalle 18.30, negli spazi della Fondazione Micheletti di Brescia – Ugo Calzoni, manager di svariate realtà pubbliche e private, ed Aldo Rebecchi, ex sindacalista e deputato oggi a capo della segreteria politica di Emilio Del Bono. Un confronto promosso da Bsnews.it e moderato dal direttore del quotidiano on line Giorgio Costa.
Il dibattito prenderà le mosse dal libro recentemente pubblicato da Calzoni – Imperi senza dinastie – e affronterà, anche grazie agli interventi di alcuni protagonisti del periodo, la questione dello sviluppo industriale bresciano dal Dopoguerra a oggi.
Nel volume pubblicato da Compagnia della stampa Calzoni parte dall’avventura imprenditoriale dell’acciaiere Luigi Lucchini – vissuta da testimone diretto – per aprire una profonda riflessione sul mondo industriale della Leonessa. Diversi grandi imprenditori che, come Lucchini, hanno saputo dare lavoro a migliaia di persone e creare veri e propri imperi economici, secondo Calzoni, non sono stati in grado di trovare una adeguata successione per linee famigliari o nel management , con il risultato che molte imprese si sono disgregate o sono passate di mano alla morte dei fondatori.
Questa la tesi di Calzoni, che nel libro non manca di evidenziare episodi, spesso inediti, molto discutibili sulla storia del mondo imprenditoriale e sindacale bresciano. Ma Rebecchi, come ha dichiarato anche in una recente e approfondita intervista a Bsnews.it, su quel periodo e sui fatti raccontati dal libro la pensa diversamente. Ed è facile immaginare che il confronto non sarà a colpi di fioretto.
L’appuntamento è per giovedì 8 maggio alle 18,30 negli spazi della Fondazione Micheletti, in via Cairoli 9 a Brescia.
Iniziativa molto interessante ed un confronto in cui ci piacerebbe si parlasse anche di presente ed ancor più di futuro. Giusto parlare di proprietà e gestione delle imprese bresciane, di padroni e di sindacato. Ma gli scenari competitivi degli ultimi dieci anni dicono di complessità e globalizzazione che le imprese bresciane, e italiane in generale, non hanno affrontato con la rapidità e le soluzioni necessarie come minimo alla sopravvivenza, ma subito dopo allo sviluppo dei precedenti sistemi imprenditoriali.