Il progetto di legge regionale in favore dei genitori separati, già noto per le polemiche che hanno accompagnato la decisione di non includere i genitori non sposati e quelli non lombardi (di chi non risieda in regione da almeno cinque anni), si è arricchito oggi di un’ulteriore elemento destinato a far discutere e a creare tensioni nella maggioranza regionale. Con emendamento del relatore, Antonio Saggese (Lista Maroni), la platea dei beneficiari si è estesa a quegli ex coniugi, divorziati o separati, che hanno figli anche maggiorenni, purché destinatari di assegno di mantenimento. Non più, dunque, solo per i figli minorenni.
“Sono sconcertato dalla confusione e dal pressapochismo della maggioranza. Vogliono fare una legge a tutti i costi – denuncia il consigliere regionale del Pd Gian Antonio Girelli – ma è chiaro che non sono in grado di farne una buona. Hanno voluto escludere i genitori non sposati, dicendo che volevano contenere la spesa, ma oggi quel problema non sembra esserci più, tanto che si possono includere anche i genitori con figli magari di trent’anni. È una legge che rischia di cambiare il titolo tre volte, che viene modificata in continuazione dal relatore e che è incoerente tra i diversi articoli, che presenta profili di illegittimità costituzionale e che è in fortissimo contrasto con il diritto vivente. Il centrodestra farebbe molto meglio a ritirarla, visto che nel frattempo, pur con tutti i limiti, la Regione ha già una misura per i genitori separati. Certo, sarebbe meglio fare una legge, ma che sia realmente calata nella società attuale”.
Certo Girelli: non ci arriva a capire che i genitori non sposati non si possono separare? Tutelare i lombardi dovrebbe essere la sua mission, anche dall’opposizione, altrimenti è l’ennesimo collaborazionista. Ma "loro" non hanno bisogno di ulteriori collaborazionisti: si arrangiano anche troppo bene da soli!