La convenzione tra Spedali Civili di Brescia e Fondazione PInAC compie 10 anni

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Da dieci anni diverse opere realizzate dalle bambine e dai bambini del mondo –  raccolte e custodite in PInAC,  Pinacoteca Internazionale dell’età evolutiva Aldo Cibaldi di Rezzato, sono esposte nei corridoi di alcuni reparti pediatrici. Le opere presentate negli anni hanno trasmesso ai piccoli degenti, ai loro genitori, a medici e infermieri, agli insegnanti e ai volontari che, in quei reparti, vivono la bellezza e la fiducia nella vita, viste con gli occhi dei bambini di culture diverse.

L’esperienza di collaborazione continua ora con una nuova proposta: "A che gioco giochiamo” è il titolo della mostra da poco allestita presso i reparti pediatrici di Radiologia, Otorinolangoiatria e Ortopedia e Maxillo facciale pediatrica. Essa propone lo sguardo particolare e attento di una quarantina di bambini e ragazzi sul mondo dei giochi sportivi, prevalentemente vissuto in prima persona ma anche seguito come pubblico partecipe e, in minima parte, visto rappresentato in televisione.

La nuova esposizione offre un approccio diverso al mondo variegato e tanto seguito dello sport. Come spesso capita, il segno infantile coglie la realtà con uno sguardo più diretto – per molti aspetti più libero – e ne svela dimensioni originali e lontane dall’ovvietà di cui abusano oggi i mezzi di comunicazione quando parlano di sport.

Le opere affisse nei corridoi mostrano istantanee realistiche e autobiografiche. Si può osservare l’autore bambino/ bambina mentre corre sulle piste di atletica o durante la corsa campestre, contende ai compagni il dischetto sul ghiaccio, o gioca a pallacanestro, esegue un esercizio di ginnastica ritmica o segna uno splendido goal. Sono momenti vivi in cui riescono ad emergere le dimensioni più autentiche ed umane proprie della attività sportiva: la voglia di mettersi in gioco, la meta da raggiungere sulla quale misurare i propri limiti, il gioco di squadra dove conta la collaborazione, il rispetto delle regole come norma di convivenza condivisa.

A che gioco giochiamo? chiedono queste bambine e bambini del mondo a noi adulti. E la metafora viene spontanea, perché sappiamo tutti che lo sport è sempre stato una grande immagine della vita sociale, sin da quando i Greci antichi attribuirono ai loro Giochi in Olimpia una valenza normativa così elevata da riuscire a far cessare, proprio in concomitanza con le attività agonistiche, ogni conflitto fra le città.

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