Per ora sono accusati di essere gli autori di 5 furti in altrettante abitazioni della Valle Camonica. Saranno gli uomini del Ris di Parma a svelare se si tratta invece della vera e propria banda che da ben due anni imperversa in lungo e in largo da Edolo fino a Pisogne.
Dopo ben quattro furti a Rino di Sonico e a Borgonuovo di Malonno, dove sono entrati nelle abitazioni senza farsi sentire, nonostante i proprietari fossero all’interno, A.K., e E.M., albanesi di 39 e 31 anni, sono stati intercettati da una volante dei Carabinieri a Cevo, nella notte tra sabato e domenica. La quinta incursione non è andata a buon fine: la proprietaria di un’abitazione si è infatti svegliata sentendo rumori sospetti provenire da una stanza attigua alla sua camera da letto, ed ha lanciato l’allarme.
Nel bagagliaio dell’auto degli albanesi è stata recuperata la refurtiva della notte: gioielli, apparecchiature elettroniche, cellulari e 2mila euro in contanti. La tecnica utilizzata per entrare nelle abitazioni è la stessa che si riscontra in Valle ormai da due anni: praticare un foro sotto la serratura.
Gli albanesi fermati, già arrestati in passato e mai rimpatriati, sono in carcere a Canton Mombello in attesa del processo che si celebra il prossimo 29 maggio.
(a.c.)
Fortuna che ci sono loro che fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare: tipo svaligiare le case degli italiani stessi.
mandateli a Serle…..là sanno come fare