Dopo le perquisizioni da parte della Guardia di Finanza negli uffici di Ubi Banca e Ubi Leasing, dieci persone sono finite sotto inchiesta da parte della Procura della repubblica di Bergamo per i presunti reati di truffa aggravata, riciclaggio e ostacvolo alle funzioni di vigilanza. Tra le dieci persone indagate anche Giovanni Bazoli, sotto inchiesta per ostacolo alle funzioni di vigilanza insieme al presidente del consiglio di gestione di Ubi-Banca, Franco Polotti, al presidente del consiglio di sorveglianza Andrea Moltrasio, al vicepresidente Mario Cera e ai consiglieri Victor Massiah e Italo Lucchini.
Oltre a questi, sono stati coinvolti nell’indagine anche Giampieto Pesenti, titolare di Italcementi e indagato nel filone che riguarda Ubi-Leasing insieme ai suoi ex dirigenti Giampietro Bertoli, Alessandro Maggi e Guido Cominotticon l’accusa di truffa e riciclaggio.
In relazione alle perquisizioni in atto nel Gruppo UBI Banca, l’istituto di credito ha emanato una nota stampa nella quale precisa che “le perquisizioni avvengono a seguito di esposti datati 2012 (Jannone, Lannutti, riferiti principalmente alle note vicende relative a UBI Leasing e UBI Factor) e di esposto datato luglio 2013 (Consiglieri di Sorveglianza Agliardi, Cividini, Gallarati, Resti, Zucchi in merito alla presunta esistenza di patti parasociali non comunicati alle competenti autorità) – si legge -. Il Gruppo si sta prodigando per fornire la massima collaborazione alla Guardia di Finanza. In relazione peraltro ai fatti oggetto degli esposti, il Gruppo ha già fornito a suo tempo varie risposte e chiarimenti ai competenti organi di vigilanza e non vi sono ad oggi novità o aggiornamenti ulteriori da fornire”.
se il filone riguarda i leasing erogati ne vedremo delle belle…..a cominciare dal jet di lele mora rimasto a linate in un capanno per anni perchè il mora dopo poco falliva , jet poi svenduto a 3 soldi ……mi chiedo chi ha avvalato l’operazione e allo stesso tempochi si è intascato la lauta commissione sulla vendita …….????
C’è qualcosa che fa pensare. Di Ubi Leasing e di operazioni tecnicamente assai imperfette si sapeva da tempo. E ne aveva parlato pure la stampa, anche se il finale della vendita dei beni prima locati, a fronte di pochi canoni insoluti, a prezzi non di mercato ed a persone ben conosciute getta ombre più pesanti sulla società prodotto di Ubi. Diversa è l’indagine sulle due associazioni, una bresciana di soci ex Banca Lombarda e l’altra bergamasca di soci ex BPU, che tutt’altro che occultamente e alla luce del sole riuniscono rilevantissimi pacchetti azionari (e di voto), ma che sarebbero accusate di mancata trasparenza e mancate comunicazioni circa presunti patti parasociali finalizzati, di fatto, al controllo incrociato del Gruppo. Cose note e persino passi indietro già attivati da chi presentò a suo tempo gli esposti alla magistratura. Su tutti l’ex deputato del PDL Jannone, amministratore unico delle Cartiere Pigna. Credo che i fatti, quelli citati, non meritino nè giustifichino la presenza di una cinquantina di persone della Guardia di Finanza all’opera oggi in perquisizioni nelle sedi di Ubi a Brescia e Bergamo. Della serie: o c’è dell’altro, direi molto altro, o la prudenza suggerirebbe azioni meno clamorose leggendo i nomi delle persone coinvolte ed una società quotata in Borsa. Siamo molto curiosi…