Il giorno dopo la bufera giudiziaria che si è abbattuta su Ubi, il titolo dell’istituto di credito ha subìto un caduto di 7 punti percentuali (dato aggiornato a metà pomeriggio di giovedì 15 maggio).
Crollo quasi annunciato dal momento in cui ieri la procura della Repubblica di Bergamo ha annunciato l’apertura di un’inchiesta su Ubi Banca e Ubi Leasing in cui figurano indagati quindici persone tra dirigenti di oggi e di ieri. I reati ipotizzati vanno dalla truffa aggravata al riciclaggio e osptacolo alle funzioni di vigilanza.
Proprio nel giorno delle perquisizioni degli uffici, Ubi aveva presentato i dati del primo trimestre 2014, che attestavano un netto di 58,1 milioni di euro rispetto ai 26,5 dello stesso periodo del 2013.
Brescia ha concentrato troppo potere, eonomico, finanziario, dicisionale e politico, nella mani di poche persone e ancor meno famiglie di storici notabili, per quanto stimati e stimabili, ma comunque pochi. Non è mai un bene nè un vantaggio perchè le dinamiche di condizionamento da accentramento di potere portano a rischi sottovalutati da chi il potere lo detiene e sottovalutati da chi il potere lo deve comunque subire. Che si possa voltare pagina è assai arduo…