Inquinamento ambientale, a Brescia parte la raccolta firme dei Verdi

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Le aree inquinate in Italia sono tante e Brescia di certo non è da meno. Dopo i dati diffusi dall’ultimo rapporto "Sentieri", parte anche in città la raccolta firme per la petizione ‘In nome del Popolo Inquinato. Stop all’Italia dei veleni’. A questo proposito Monica Frassoni, Copresidente del Partito Verde Europeo e candidata alle elezioni europee, afferma "Per restituire dignità e salute al ‘popolo inquinato’ servono urgenti decisioni di svolta. Due su tutte, che gli ecologisti reclamano inutilmente da anni e che si trovano nella petizione on-line ‘Stop all’Italia dei veleni’ (http://stopitaliadeiveleni.wesign.it): inserire nel codice penale i delitti contro l’ambiente dando alla magistratura strumenti efficaci contro ecomafie e avvelenatori industriali, chiamare tutte le imprese più inquinanti a finanziare un Fondo nazionale con cui provvedere agli interventi di bonifica nei Siti d’Interesse Nazionale". Inoltre, "L’Italia é il paese con il maggior numero di infrazioni aperte in Europa per violazioni al diritto ambientale. Anche queste elezioni devono diventare l’occasione per mettere al centro dell’attenzione il fatto che bisogna rispettare non sono solo i parametri di Maastricht, ma anche le regole europee su ambiente e salute". La petizione sarà presentata a Brescia domani, 16 maggio, dalla Lista Green Italia Verdi Europei. La petizione chiede al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, alla Presidente della Camera Laura Boldrini e al Presidente del Senato Pietro Grasso di impegnarsi per l’approvazione di una legge incisiva sui reati ambientali, per l’istituzione di un fondo pubblico per le bonifiche e per dare piena attuazione alla Direttiva europea sulla responsabilità ambientale. L’appuntamento è al ristorante “Officina della valle ex valle bresciana” in via valle bresciana 11, a partire dalle ore 20 dove sarà possibile dare la propria firma per sostenere la petizione.

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1 COMMENT

  1. I Verdi? Ma sono quelli che erano al potere anche a Brescia e che non si sono accorti del PCB perché intenti a sostenere geniali progetti, quali la Lam , il serizzo, i funghi di via Pusterla – galleria e altre iniziative ugualmente geniali?

  2. Nell’era corsiniana i Verdi avevano a Brescia assessore e consiglieri, tutti brave persone ovviamente. Ma l’attenzione ai veri problemi ambientali era complessivamente assai blanda. Misteri della politica, delle coalizioni blindate, delle Giunte che devono cantare all’unisono, del "volemose bbene" che mette comnunque i cittadini un piano più in basso rispetto all’esercizio del potere. Purtroppo.

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