Girelli (Pd): “Il Pd sta con gli agricoltori: in Europa per la tutela del made in Italy”

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Gianantonio Girelli, consigliere regionale del Pd, ha partecipato stamani all’evento organizzato da Coldiretti alla Fiera di Milano. “E’ stata una vera e propria manifestazione che ha coinvolto migliaia di agricoltori lombardi e bresciani – commenta Girelli –. E noi del Pd ci siamo sentiti perfettamente in linea e in sintonia con le richieste avanzate dalla categoria, tra l’altro molto ben interpretate dalla politica del Ministro Maurizio Martina”.

La posizione di Girelli e del Pd è chiara: “Sosteniamo Coldiretti nelle sue richieste e appoggiamo il Ministro nella sua battaglia sui temi caldi dell’agricoltura: la Pac, l’etichettatura trasparente, la lotta alla contraffazione, i giovani agricoltori, la sostenibilità dell’azienda agricola, e in una parola tutto quanto è Made in Italy nell’alimentare. Lo ha detto Martina, lo ribadiamo noi: per la tutela delle nostre produzioni il cappello dell’Europa è fondamentale, ma per evitare che i vincoli che ci impone diventino dei capestri, dobbiamo cambiare l’Europa. E l’unico modo è eleggere parlamentari che costruiscano e non demoliscano”.

Girelli assicura che “come Gruppo regionale del Pd ci impegniamo ad approfondire le questioni poste dagli agricoltori lombardi. Sui temi dell’agroalimentare e delle emergenze, come la direttiva nitrati, il prezzo del latte, la crisi del comparto suinicolo, noi ci saremo”.

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1 COMMENT

  1. "Sui temi dell’agroalimentare e delle emergenze, come la direttiva nitrati, il prezzo del latte, la crisi del comparto suinicolo, noi ci saremo” dice il buon Girelli. Ma voi ce lo vedete Morgano dissertare di nitrati, suini e latte ? Almeno un corso accelerato…

  2. Certo che ci vuole una bella faccia di tolla… Questi signori del PD vengono a chiederci il voto per "cambiare" un’Europa che hanno in larghissima parte costruito loro, come loro è piaciuto, imponendo, senza un minimo di reale democrazia, trattati capestro di ogni genere ed ora, zitti zitti, si apprestano all’ennesima mazzata che si chiama TTIP (invito tutti ad informarsi su questa infamia prima di decidere per chi votare nei prossimi giorni).

  3. Se si scrive "governo", fra virgolette appunto, pensando a come è strutturata politicamente l’Unione Europea non ci si riferisce evidentemente all’Esecutivo (la Commissione Europea con tutti i Paesi rappresentati ed un Presidente a turno semestrale) bensì evidentemente al Parlamento Europeo ed alla forza dei numeri in mano al PPE, Partito Popolare Europeo. Definire destra il PPE è assai improprio non solo perchè la destra è in altro gruppo rappresentata, ma perchè nel PPE transitano molte formazioni politiche moderate, cattolico-liberali, centriste, di centrodestra, ecc. Del resto, pensare che il PD renziano, presente nel PSE, sia un partito progressista, marcatamente di centrosinsitra, simbolo del cambiamento a sinistra della composizione del Parlamento Europeo, è altrettanto ardito. Molto ardito, trattandosi in prevalenza di giovani neo-democristiani con qualche vecchio reduce della sinistra non radicale. In sintesi, non si cambia niente soprattutto perchè l’Europa è in mano a tedeschi e francesi…

  4. Che il PD, non solo da Renzi in poi, non abbia praticamente più nulla neppure di socialdemocratico dovrebbe essere evidente, com’è evidente che mai si è impegnato in un’efficace opposizione ai disastri imposti dall’UE formalmente guidata dai cosiddetti Popolari; a mio parere è altrettanto chiaro che il PPE è di destra eccome, basti pensare al PP spagnolo che raccoglie cascami del più becero franchismo, gente che proviene dritta dalla Falange. Che poi ci siano formazioni, in altri gruppi parlamentari, ancora più estremiste e che si richiamano anche apertamente alla tradizione fascista dei Paesi di appartenenza è altrettanto vero.

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