Sottopasso che divento’ una trappola d’acqua: la madre di Sara non dimentica

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22 maggio 2012. Sara Comaglio, alla guida di una Fiat Punto, all’ingresso in un sottopasso lungo la ss 45 bis perde il controllo del mezzo. Tutta colpa di una vastissima pozzanghera, lunga ben 47 metri, nella quale le ruote dell’utilitaria volano a causa dell’acquaplaning. L’auto sbanda e finisce nella corsia opposta proprio mentre sopraggiunge un’Audi A8. L’impatto è devastante, e Sara perde la vita. Colpa della pioggia caduta abbondantemente? Assolutamente no, la pozzanghera si era formata senza precipitazioni.

Da allora Maria Luisa, la madre della ragazza, non si da pace e cerca la verità, non per vendetta personale ma per senso di giustizia. Le responsabilità palleggiano tra Anas, impresa costruttrice e consorzi irrigui, e il pm Antonio Chiappani chiede l’archiviazione dell’inchiesta per l’ipotesi di omicidio colposo.  

In tutto questo sono passati due anni, e la donna nei giorni scorsi è tornata a presidiare il punto dove è morta la figlia, dove è stato esposto un grande cartello che riporta la scritta “Ancora. Sara morta qui il 22 maggio 2012 nella trappola dell’acqua. Non dimenticate!!”.

E’ tardi per la vita di Sara, ma l’Anas proprio nei giorni scorsi ha aperto il cantiere per porre fine al problema; l’intervento costerà 400mila euro.
(a.c.)

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