Ubi colloca il cinquantesimo social bond: raccolti oltre 500 milioni di euro in due anni

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A poco più di due anni dal lancio del primo Social Bond UBI Comunità, la banca colloca il cinquantesimo titolo obbligazionario e supera i 500 milioni di euro raccolti. In due anni sono stati erogati a titolo di liberalità oltre 2,5 milioni di euro a favore di operatori del terzo settore, enti culturali e istituzioni religiose e stanziati 19,5 milioni di euro per plafond di finanziamenti.

I titoli emessi dalla Capogruppo UBI Banca e dalle Banche Rete del Gruppo sono stati sottoscritti da oltre 20.000 clienti i quali trovano nel Social Bond uno strumento che permette di remunerare il proprio risparmio a tassi di mercato e, nel contempo, di contribuire alla realizzazione di progetti  specifici a elevato impatto sociale tramite il sostegno erogato dalla Banca.

Il 50esimo social bond è stato “UBI Comunità per Caritas Delegazione Lombardia” che ha consentito a UBI Banca di sostenere il progetto “Contaminazione – Anno di Volontariato Sociale” della Caritas lombarda, una iniziativa che propone ai giovani una esperienza annuale di formazione e di impegno nell’assistenza a persone svantaggiate o in condizioni di bisogno.

“Il nostro modo di fare banca è vicino alle nuove esigenze della società in cambiamento”, afferma Rossella Leidi, Chief Business Officer di UBI Banca. “Una strategia che perseguiamo anche offrendo prodotti innovativi come il mutuo per i lavoratori a tempo determinato, i finanziamenti alle start-up, oppure i social bond che riconoscono l’importanza assunta dal Non Profit e Terzo Settore nel nostro Paese”

Nel 2010 il Gruppo UBI Banca si è dotato di una Divisione dedicata alla gestione dei rapporti con la clientela appartenente al settore non profit (Enti, Associazioni e Terzo Settore) e l’anno successivo la banca ha varato UBI Comunità: uno specifico modello di servizio dedicato a organizzazioni non profit e istituzioni religiose che comprende prodotti e servizi, tra cui i Social Bond, per la gestione ordinaria della propria attività oltre che per la realizzazione di nuovi progetti e investimenti. Esistono due tipologie di Social Bond. La prima prevede la devoluzione di liberalità ad organizzazioni non profit o enti di una parte dell’importo collocato attraverso i prestiti obbligazionari, normalmente equivalente allo 0.5%. Il secondo modello, invece, prevede che tutto l’importo raccolto attraverso il prestito obbligazionario sia utilizzato per finanziare iniziative di imprenditoria sociale, eventualmente collegate a determinate realtà “aggreganti” o operanti in specifici settori o aree geografiche.

Il carattere innovativo del Social Bond e il suo successo presso i risparmiatori  hanno consentito al Gruppo UBI di conseguire il premio per l’innovazione nei servizi bancari nella categoria “La banca solidale”, assegnato a marzo 2013 dall’Associazione Bancaria Italiana. A giugno 2013, di conseguenza, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha conferito il “Premio Nazionale per l’Innovazione” (cosiddetto “Premio dei Premi”), al progetto “Social Bond UBI Comunità”.

La quota  più significativa  dei progetti sostenuti dal programma Social Bond UBI Comunità riguarda l’ambito “assistenza e solidarietà” ovvero  iniziative di sostegno a persone in situazione di fragilità (ad esempio minori con problemi fisici o psichici, adulti con disabilità, anziani non autosufficienti o persone con difficoltà famigliari, donne che hanno subito violenza) in partnership con istituzioni come ANFFAS, CESVI, Croce Rossa Italiana,  Dormitorio San Vincenzo De Paoli, La Nostra Famiglia, Intervita.

“La Comunità di Sant’Egidio, attraverso i proventi devoluti da UBI Banca, ha sviluppato su tutto il territorio nazionale i propri progetti dedicati agli anziani” ha rilevato Stefano Carmenati, Amministratore della Comunità di Sant’Egidio.

Il secondo settore di intervento per numero di progetti sostenuti è quello delle  “infrastrutture e servizi di pubblica utilità”, compresi interventi in ambito sanitario: ospedali e strutture di cura hanno infatti potuto negli ultimi due anni acquistare macchinari all’avanguardia per gli screening e le diagnosi, o più semplicemente sostenere le spese di programmi di reparti pediatrici, oncologici o riabilitativi. Tra gli enti e le associazioni che hanno beneficiato della devoluzione legata ai social bond in tale settore ricordiamo, tra gli altri, Azienda Ospedaliera M. Mellini di Chiari (BS), ASL Valle Camonica Sebino – Ospedale Valle Camonica Sebino, Associazione Oncologica Bergamasca, Comitato Maria Letizia Verga, Spedali Civili di Brescia. Rientrano in tale ambito anche interventi rivolti al restauro di edifici scolastici terremotati o di beni storico-artistici quali quelli per l’Istituto Comprensivo di Carpi  e per la Basilica di Sant’Ambrogio di Milano.

“Il sostegno di UBI Banca è stato un importante incoraggiamento per quanti sono impegnati nella ricerca scientifica” ha affermato Domenico Crupi, Direttore Generale della Casa Sollievo della Sofferenza, Opera di San Pio da Pietrelcina, che ha utilizzato i fondi provenienti dal Social Bond per la ricerca sulle malattie neurodegenerative.

Una parte significativa dei collocamenti ha inoltre  generato erogazioni al comparto “università e ricerca”, a favore di progetti realizzati da istituti di rilevanza nazionale così come da realtà significative nell’ambito locale di riferimento. Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Fondazione Umberto Veronesi,Università degli Studi di Verona, Università degli Studi di Udine sono alcuni degli enti che hanno potuto sviluppare attività di ricerca o assegnare borse di studio anche grazie al sostegno dei Social Bond.

“Siamo particolarmente orgogliosi che UBI Banca abbia deciso di affiancare AIRC nelle attività di sensibilizzazione e di raccolta fondi a sostegno della ricerca oncologica” ha affermato Niccolò Contucci, Direttore Generale di AIRC in merito al finanziamento, tramite Social Bond, di progetti scientifici pluriennali, dedicati alla formazione e specializzazione dei migliori giovani talenti della ricerca oncologica.

Le emissioni di Social Bond rivolti al sistema cooperativo CGM – Consorzio Nazionale Cooperative Sociali Gino Mattarelli ed alla Agricola Società Cooperativa Sociale della Valle Camonica completano infine  il quadro con  alcuni interventi mirati al sostegno di specifici progetti di “sviluppo economico-territoriale”.

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