Stamina, il presidente dei Medici di Brescia dice “no” ai giudici di Pesaro

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Quello del presidente dell’ordine dei Medici di Brescia nei confronti della possibilità di trovare nuovi medici che si sostuiscano a quelli del Civile che si sono rifiutati di proseguire con la somministrazione delle celleule staminali trattatecon il metodo Stamina è un “secco no”.

Ottavio Di Stefano ha quindi rimandato al mittente la richiesta del Tribunale di Pesaro, che gli ordinava di accedere, quale ausiliario del giudice, agli Spedali Civili per consentire le infusioni a un bimbo di Fano affetto da morbo di Krabbe.

Il presidente si era già espresso a sostegno della decisione dei medici del Civile di interrompere le somministrazioni, e un suo eventuale coinvolgimento nella ricerca di medici disponibili sarebbe stato un evidente cambio di rotta. A sostenere il suo rifiuto è l’intero Ordine dei Medici di Brescia, che per l’occasione ha approvato un documento nel quale denunciano “l’inerzia delle istituzioni davanti agli interrogativi ineludibili sollevati dalla vicenda Stamina, che in un crescendo di paradossi e contraddizioni vede come prime vittime i pazienti e i familiari, oltre che il diritto alla libertà e indipendenza della professione medica”. E poi l’appello all’indipendenza medica: “È necessario che, una volta per tutte, nelle sedi istituzionali proprie venga fatta chiarezza sulla vicenda Stamina, che venga ribadito il principio deontologico fondamentale della libertà e indipendenza della professione medica”, ma anche, come si legge nel documento, si fatto “un intervento urgente delle istituzioni a ciò preposte, perché venga riaffermata la vicinanza ai malati e alle loro famiglie, forti delle conoscenze scientifiche, contro le mistificazioni che infondono false speranze e illusioni”.

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