Caso Stamina, Pd: “Incomprensibile il comportamento dei giudici”

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Con un comunicato il Pd di Brescia commenta le novità in merito al caso Stamina.

DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO:

Gli aggiornamenti sulla vicenda Stamina apparsi sui quotidiani negli ultimi giorni mettono in evidenza una situazione inquietante sotto il profilo istituzionale. Infatti, nonostante non esista nessuna evidenza che supporti la validità del metodo, nonostante la contrarietà della comunità scientifica, nonostante il rifiuto categorico dei medici di somministrare le infusioni, nonostante i risultati dell’indagine del PM Guariniello, nuovamente un giudice si è permesso di intervenire sul caso nominando l’indagato dott. Andolina commissario ad acta agli Spedali Civili per il proseguimento della c.d. “terapia Stamina”.

Il Partito Democratico bresciano, che già si è espresso con chiarezza sulla vicenda lo scorso 12 maggio, esprime il proprio sconcerto per il comportamento incomprensibile ed inaccettabile delle autorità giudiziarie. Ribadisce al Ministro la richiesta urgente di un decreto di sospensiva della terapia Stamina in attesa del risultato della Commissione ministeriale. Chiede inoltre al Consiglio Superiore della Magistratura un intervento incisivo affinchè le pesanti contraddizioni evidenziate in questi mesi all’interno del sistema giudiziario vengano ricondotte al rispetto dei ruoli  e delle competenze istituzionali.

Il Partito Democratico bresciano metterà in campo ogni iniziativa possibile per portare a conclusione questa vicenda, che ha generato confusione nell’opinione pubblica, ma soprattutto ha creato false aspettative tra gli ammalati e loro famiglie, ai quali va la nostra vicinanza e comprensione.

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1 COMMENT

  1. Veramente è in primis il comportamento del Ministero della Salute a non essersi caratterizzato per chiarezza e determinazione in una materia tanto delicata quanto lacunosa sotto il profilo normativo. Le contraddizioni nell’attività della Magistratura sono anche una conseguenza di difficoltà interpretative della legge vigente più che un problema di ruoli e competenze eventualmente da sanzionare. Non a caso la nota del PD chiude parlando del nocciolo della questione cioè di "false aspettative" che non dovevano, sin dall’inizio, crearsi.

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