Taxisti abusivi: la Locale ferma quattro stranieri “al lavoro” in Stazione

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Dopo “Yellow Taxi”, l’operazione che nel novembre scorso ha permesso la confisca di otto auto taxi abusive, la Polizia Locale è tornata a occuparsi del fenomeno dei tassisti non autorizzati.

“Yellow Taxi 2”, così è stato chiamato il nuovo intervento messo in campo dagli uomini della Locale, ha portato al ritiro di quattro patenti, alla confisca di quattro veicoli, al sequestro di quattro carte di circolazione e a sanzioni per oltre 10mila euro.

Tra il 5 e il 13 giugno gli agenti hanno fatto controlli e appostamenti, rilevando un giro di circa 28 tassisti abusivi che offrivano servizio nel comprensorio della stazione o dietro contatto telefonico e venivano gestiti da alcuni “capi”, sempre presenti sul posto, che controllavano costantemente movimenti e affari, il cui ruolo rimane da valutare sotto l’aspetto penale.

I veicoli ricollegabili all’attività illecita, guidati da tre cittadini di nazionalità senegalese e da uno del Burkina Faso stabilmente residenti in Italia, sono stati fermati nel pomeriggio del 13 giugno.

Ai conducenti sono state contestate sanzioni amministrative per un totale di oltre 10mila euro, sono state ritirate loro le patenti, sono stati sequestrati i quattro veicoli e le carte di circolazione. Le multe sono state comminate su applicazione del codice della strada per coloro che offrono e realizzano servizio di taxi senza la prescritta licenza comunale e che sono sprovvisti della carta di qualificazione del conducente (ex Cap), che è obbligatoria.

L’indagine è stata molto complicata, viste le difficoltà a dimostrare l’attività di taxi illegale. Al termine dell’operazione gli altri tassisti abusivi presenti nella zona della stazione ferroviaria hanno apparentemente sospeso ogni attività per timore di subire la stessa sorte dei colleghi. Questo fatto conferma una rete di collegamento tra i vari taxisti.

La Polizia Locale ha operato a tutela di una categoria molto colpita dalla crisi economica, abbattendo la concorrenza sleale e negli interessi generali dei cittadini che frequentano i dintorni della stazione. L’attività è stata svolta anche in risposta all’ordinanza del questore di Brescia che, rilevando problematiche di sicurezza su più fronti in quell’area, impegna ciclicamente anche la Polizia Locale.

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