Villanuova, debiti non pagati all’origine della rissa tra indiani e cingalesi: 5 arresti

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Una rissa d’altri tempi, per le vie del paese, con due gruppi contrapposti di duellanti che arrivano alle mani dopo essersele promesse a lungo. Più che con le mani però la battaglia si è celebrata con lunghi bastoni, come è tipico nei paesi d’origine dei duellanti, immigrati indiani e cingalesi, tutti regolari, tutti senza precedenti, con età compresa tra i 36 e i 65 anni. Teatro della sfida via Zanardelli a Villanuova sul Clisi, nella serata tra lunedì e martedì.

Intorno alle 21 i due gruppi si sono ritrovati l’uno di fronte all’altro nei pressi del "Singh", locale dove si vendono kebab. Dopo le minacce a voce, i duellanti si sono scontrati fisicamente e sono volate botte da orbi, interrotte solamente dall’arrivo dei carabinieri di Gavardo chiamati da alcuni testimoni oculari che hanno potuto raccontare tutto alle forze dell’ordine. All’origine dello scontro pare ci sia un debito non saldato, non si sa di che natura.

Accanto ai militari di Gavardo sono intervenuti i colleghi della Polizia di Salò, giunti sul posto assieme ai mezzi del 118 che hanno trasportato i feriti più gravi all’ospedale di Gavardo. Nel frattempo, come racconta il quotidiano Bresciaoggi in edicola stamane, dove è riportata la notizia, le forze dell’ordine arrestavano cinque dei partecipanti alla rissa. Dopo aver passato la notte in caserma gli immigrati ieri sono apparsi davanti al giudice, già il 19 luglio ci sarà il processo.
(a.c.)

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1 COMMENT

  1. Forze dell’ordine di Gavardo e Salò, volanti, ambulanze, ospedale, degenze: in costi per la comunità italica quanto "vale" la rissa tra indiani e cingalesi che, in teoria, potevano, risolverla anche a parole ?

  2. Indiani e cingalesi tutti regolari quindi contribuenti alle risorse pibbliche della comunità italica. Cosa c’entra il tuo commento? Ma di cosa stai parlando?

  3. Ah, quindi i cngalesi e gli indiani che si massacrano in una rissa in pubblico per futili affari loro, siccome sono (siete sicuri ?) dei contribuenti, possono fare ciò che secondo i loro barbari (non i nostri) costumi significa un normale regolamento di conti ? Calci in culo, galera e a casa loro: tre ricettine semplici, semplici davvero. Siamo in Italia, o no ?

  4. che diset del chel gnaro padano che l’é el galera perché el gha viulentat le fonne stranierie? L’é mia en barbaro? e che che el ghz copat la moer e i du putei? l’oter che el gha copat YAra? e l’oter che gha copat per strada a Cinisello? e l’oter che el gha copat l’attrice porno e po la sbatida en del lac? abitudini padane?

  5. Dàì, da bravi, non fate i finti tonti. Non ci sono analogìe tra gli assassini della cronaca italiana e la vicenda da commentare. In Italia il codice penale è uno solo e pure quello di procedura penale, lo stesso dicasi per quello civile: non ne esiste uno per noi ed uno per ciascuna delle tipologie di immigrati (almeno per ora…). Chi in Italia viene per lavorare ed affrancarsi dal bisogno forse deve sapere pure che da noi non ci sono usanze tribàli e le soluzioni violente "fai da te" per dirimere cazzatine famigliari a bastonate per strada addirittura fra gruppi di contendenti non ci appartengono come consuetudine. Con tanti limiti, siamo ancora un paese civile e ci sono ben altri soluzioni e ben altri costumi. A questi costumni e tradizioni, le nostre, lorsignori sranieri si adeguano, per forza, e soparttutto senza un euro di esborso pubblico se vengono violate. E’ chiedere troppo ? O anche noi dobbiamo passare alle mani e quindi, appunto, calci in culo e mazzate ? Occhio, che si sta passando il segno.

  6. Chi urla quando a commettere il reato é uno straniero e tace quando a commettere reati é un italiano, anche reati ben più gravi, non é buono ma sicuramente é sia coqlione che razzista. Verso il kabobo bianco i razzisti hanno mostrato comprensione, al kabobo nero hanno augurato di marcire in carcere.

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