Pornostar scomparsa, è suo il corpo trovato nel lago: aveva cranio sfondato

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Le avrebbe fracassato il cranio e poi l’avrebbe rinchiusa in una cassa e gettata nel lago. Questa la tragica fine di Federica Giacomini (alias Ginevra Hollander) per mano di Franco Mosoni, suo ex compagno. La salma della 43enne ex attrice hard è stata riconosciuta ieri, riporta il Bresciaoggi, dall’avvocato dei familiari di Federica, Paolo Mele, durante l’autopsia effettuata all’Istituto di Medicina legale di Padova. A confermare che quel corpo sia suo un dettaglio: la mancanza della falange del quarto dito della mano destra, menomazione che la donna aveva fin da giovane.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti l’assassino, di Malegno, si è finto biologo e ha trasportato la cassa fino al piccolo paese di Castelletto di Brenzone, come se contenesse strumenti scientifici. Ha studiato il territorio più volte finché poi ha trovato un barcaiolo disposto ad accompagnarlo in mezzo al lago, dove ha gettato la cassa.

Federica sarebbe stata uccisa tra il 14 e il 19 gennaio, ma gli inquirenti non hanno ancora individuato il luogo del delitto. Più chiara invece la dinamica post omicidio: le celle dei loro telefoni risultavano vicine fino a poco prima del delitto e la zona di Castelletto di Brenzone era quella indicata. Poi sono spuntati un testimone che ha raccontato di un finto biologo e il barcaiolo. Da lì le ricerche con un sonar speciale, e il recupero tramite prima due «Rov», piccoli robot, e poi coi sommozzatori dei Volontari del Garda che hanno portato in superficie la cassa.  

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