Mentre il Bigio resta chiuso nei magazzini comunali, cinque saggi decideranno del suo futuro. O meglio, esprimeranno il proprio parere sul ritorno o meno dell’Era Fascista (questo il nome originale dell’opera di Arturo Dazzi), perchè l’ultima parola spetterà comunque alla giunta comunale.
La commissione dei cinque saggi, di cui faranno parte il presidente di Brescia Musei e gallerista, Massimio Minini, i direttori delle due accademie d’arte Santa Giulia e Laba, rispettivamente Riccardo Romagnoli e Roberto Dolzanelli e due docenti dell’università degli studi di Brescia e della Cattolica (ancora da nominare) avrà il compito di dare una valutazione sulla possibile ricollocazione.
Ma si tratterà di una valutazione non vincolante visto che poi la relazione sarà discussa in giunta e saranno sindaco e assessori a decidere. Non sarà certo una discussione all’acqua di Rose, da una parte infatti il sindaco Del Bono non ha mai negato di essere contrario alla ricollocazione del Bigio in piazza Vittoria, dall’altra il vicesindaco Laura Castelletti si è detta “inorridita” dalla proposta del cncorso di idee. Concorso che avrebbe dovuto partire a giugno ma che sembra essersi arenato. La promessa del sindaco era di decidere entro la fine dell’estate: riuscirà a mantenerla?
Don Abbondio ha partorito il topolino
Si parva licet componere magnis, nel 1504 per decidere dove collocare il David di Michelangelo fu istituita una commissione composta fra gli altri da: Botticelli, Lippi, Leonardo, Perugino, Della Robbia, Sangallo ecc. Ora considerato la differenza tra le due statue la commissione potrebbe essere composta da persone comuni. Propongo un rappresentante dei pensionati, un autista di autobus, uno studente di terza media, una casalinga, un pasticciere, un muratore, una parrucchiera, un notaio, e un calciatore non professionista