Pagamenti, Brescia è la seconda provincia lombarda per puntualità

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Il 55,5% delle imprese bresciane paga entro i termini le fatture ai propri fornitori, il 36,7% con un ritardo fino a 30 giorni, il 7,8% con un ritardo superiore ai 30 giorni. Solo Sondrio fa meglio in Lombardia, ma si segnala l’evidente peggioramento dei ritardi gravi. In base allo Studio Pagamenti CRIBIS D&B in Lombardia nel primo trimestre 2014 oltre metà delle imprese delle imprese della provincia di Brescia, il 55,5%, ha pagato alla scadenza le fatture ai propri fornitori, mentre il 36,7% ha saldato con un ritardo fino a 30 giorni oltre il termine e il 7,8% con un ritardo superiore ai 30 giorni. Una performance migliore sia della media regionale che di quella nazionale, che vale alla provincia il secondo posto in Lombardia per puntualità nei pagamenti commerciali. Si segnala però il peggioramento dei ritardi gravi, quasi triplicati in 4 anni, passando dal 2,8% del 2010 al 7,8% attuale.

 

Sondrio risulta la provincia più virtuosa della regione con ben il 63,8% di imprese puntuali. A seguire Brescia 55,5%, Mantova 54,1%, Bergamo 53,9%, Lecco 52,8%, Cremona 52,1%, Como 50,1%, Varese 46,3%, Pavia 43,8%, Lodi 43,1%, Monza e Brianza 43%. Chiude in netta difficoltà Milano con solo 36,5% di pagamenti alla scadenza a fronte di un 12,2% di ritardi gravi.

A livello regionale le imprese lombarde sono tra le più virtuose dell’intero Paese, al terzo posto dopo quelle di Emilia e Veneto. Nel primo trimestre dell’anno in corso infatti il 45,9% delle imprese della Regione ha saldato puntualmente le fatture ai fornitori, mentre il 44,5% ha regolato i conti con un ritardo fino a 30 giorni dai termini concordati e il 9,6% oltre i 30 giorni.

Dall’analisi del trend si osserva però che, nonostante un aumento del 18% dei pagamenti puntuali rispetto al 2010, i ritardi superiori ai 30 giorni sono aumentati addirittura del 220%. A dimostrazione che anche in Lombardia in questi ultimi anni sono cresciute le difficoltà delle imprese a onorare gli impegni assunti entro i termini concordati.

“Nel nostro studio abbiamo registrato delle dinamiche che in questi ultimi anni hanno caratterizzato in modo significativo la vita delle imprese lombarde – commenta Marco Preti, Amministratore Delegato di CRIBIS D&B -. Continua il processo di istituzionalizzazione dei ritardi nei pagamenti commerciali, cioè la trasformazione dei ritardi in termini contrattuali: le imprese non vogliono perdere clienti e fatturato e quindi concedono qualcosa nei termini di pagamento. Secondariamente alcune imprese non riescono più a stare sul mercato e ritardano oltre modo il saldo delle fatture. Basti pensare all’andamento dei fallimenti, che hanno raggiunto quota 8.101 nel primo semestre del 2014, con una media di 63 chiusure al giorno, più di due ogni ora. Nonostante alcuni segnali di timido miglioramento non bisogna però abbassare la guardia in quanto rimane ancora rilevante il numero di imprese che non onorano gli impegni entro i termini contrattuali”.

“Negli ultimi anni, però, le imprese italiane hanno messo sempre più la gestione dei pagamenti al centro della propria gestione finanziaria – conclude Preti – e hanno investito in strumenti come quelli messi a disposizione da CRIBIS D&B, che consentono di intercettare tempestivamente i segnali deboli di deterioramento dell’affidabilità dei propri partner, di mantenere sotto controllo la capacità del proprio portafoglio clienti di generare ricavi, di intervenire in modo efficace con azioni di prevenzione e limitazione del rischio e, soprattutto, di fare previsioni sui propri flussi di cassa. Un’operazione, questa, non a costo zero ma che riteniamo potrà portare benefici concreti anche dopo la fine della crisi”.

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