Piazze piene o vuote? Del Bono sottoscrive il lodo Facebook

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(E. Bentivoglio) Non ci vuole nulla per infiammare la rete. Questa volta, sono bastate due immagini – l’una datata estate 2013, l’altra scattata lo scorso venerdì notte – postate dal capocronista di Bresciaoggi, Marco Bencivenga, sulla propria pagina Facebook per far scattare la polemica, politica e non, sulla gestione dei plateatici e del decoro urbano nelle piazze cittadine, in particolare in piazza Loggia.

In realtà ciò che ha “animato” la discussione virtuale non sono state tanto le fotografie, che immortalano la piazza del Municipio nella doppia versione Paroli-Del Bono, ma le parole che le hanno accompagnate, tanto personali quanto schiette: “…io preferivo piazza Loggia com’era un anno fa: piena di gente e di tavolini, affollata, viva! – scrive il giornalista – Così, invece, sta nuovamente morendo”. Il post conclude con un presagio tutt’altro che ottimista – Presto farà la stessa fine piazza Paolo VI. Mettere ordine e fissare regole, va bene. Ma se significa "desertificare" il centro, preferisco un po’ di sana confusione…”.

Opinione personale, s’intende, ma quando uno nella vita lavora con parole sa bene che le proprie, per di più se divulgate a mezzo social, non lasciano gli “amici” senza parole. E a poco è servito provare a spegnere il fuoco con una precisazione: “…Il mio post non vuole scatenare una polemica politica, ma solo aprire un dibattito, quasi un referendum, fra i frequentatori della piazza e del centro storico…”. Troppo tardi. Le fiamme hanno già raggiunto i piani alti e ora per spegnerle serve una squadra di vigili del fuoco.

Tra coloro che hanno infiammato la polemica anche alcuni “politici”, in particolare due ex assessori della giunta Paroli, Paola Vilardi e Mario Labolani. Se la prima, oggi tra i banchi della minoranza, è responsabile di aver acceso il confronto con il ricordo dell’operato di Paroli: “Negli anni scorsi ci siamo impegnati tanto per rivitalizzare le nostre piazze….dalla pedonalizzazione agli incentivi per i commercianti….e ora???? – tuona – Tavolini sui marciapiedi per creare un ordine apparente ma una desolazione oggettiva….”, il secondo, incendiario per temperamento, ci ha messo il carico da novanta: “…il centro va vissuto e non tartassato per far contenti gli intellettualoidi che vorrebbero le piazze vuote e i musei pieni. I turisti non vogliono solo vedere arte ma mangiare e bere bene magari a ridosso dei nostri bellissimi monumenti”.

Difficile per un sindaco social come Emilio Del Bono restare in silenzio di fronte ad attacchi e insinuazioni di questo genere. E infatti, dopo tre ore di dibattere, tra i commentatori è comparso anche lui, pronto a difendere la propria scelta di liberare il centro di piazza Loggia (e da fine agosto anche piazza Paolo VI, ndr) da tavoli e tavolini: “Il numero dei tavoli è equivalente a prima. Prima erano al centro e non sulla sede stradale, oggi viceversa”, ma anche a rispondere a Labolani che gli chiedeva per quale motivo “in piazza duomo ci sono locali ai quali da mesi sono stati tolti i tavoli, ad altri no”, al quale ha replicato: “A nessuno sono stati tolti tavolini informati! C’era chi li metteva senza autorizzazione quello sì…”.

A polemica ormai consumata, è ancora il capocronista di Bresciaoggi a immaginare la “perfetta” quadratura del cerchio. Da compiere in tre mosse. Si inizierebbe dal riempimento del “lato sinistro” di piazza Loggia: “…così sì, il vuoto centrale avrebbe senso, perché tutelerebbe il valore artistico della piazza, ma creerebbe un "dialogo" fra i suoi due lati, lasciando alla piattaforma centrale il compito di agorà”, per poi procedere e lavorare “sugli spazi oggi un po’ confusi a Nord e a Sud” di piazza Duomo e finire in piazza Vittoria, dove il giornalista immagina che “riaprirà il bar Impero, debutterà la pasticceria da tempo invocata dal sindaco e, magari, arriverà un locale per i giovani in grado di attirare una nuova generazione di frequentatori (e di colmare il vuoto lasciato da Spizzico)”. A questo punto, il “sottoscrivo” finale di Del Bono ha tutta l’aria di una dichiarazione d’intenti.

 

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1 COMMENT

  1. Al di là del dibattito, sul quale non entro nel merito perchè in realtà non ho un’idea ancora precisa al riguardo, ciò che mi stupisce (piacevolmente) sono i toni pacati utilizzati dalle parti.

  2. io, invece, sottoscrivo in pieno quanto scritto dal giornalista di bresciaoggi: la piazza sta diventando una desolazione senza precedenti, altro che ripopolamento del centro storico!

  3. il problema non è dei tavolini in mezzo alla piazza, che di certo non fanno male a nessuno, ma di chi quella piazza vorrebbe viverla e goderla senza dover pagare per un caffè o quant’altro e io faccio parte di questa categoria. Mi auguro che Del Bono non molli dal suo intento e rimetta le piazze in ordine, la gente va anche educata

  4. certo, poi magari chiudiamola anche agli italiani e rendiamola una piazza multietnica così il decoro è assicurato!!! ma va là…

  5. Ma cosa stai dicendo????
    Ma i tavolini in mezzo alla piazza non creano disordine, ma li hai mai visti?
    Anzi la gente che anima il centro rende le piazze ancora più belle e a misura di cittadino.
    Sarai sicuramente un attivista del PD portato a scrivere ciò a sostegno del sindaco

  6. Io non sono del PD, ma quando passavo in piazza loggia e tre quarti dello spazio era occupato dai tavolini e non riuscivo manco a godermi la MIA PIAZZA perché dovevo stare sull bordo, mi urtava parecchio. A me non importa del numero dei tavoli, ma le piazze sono dei cittadini per cui i tavoli stiano sui lati.

  7. Ehi, Hangover, mi chiedo, ti chiedo: ma quelli seduti ai tavolini, che sono? Cittadini come te che si stanno godendo la LORO piazza, esattamente come tu ti godi la TUA, oppure esseri immondi e degradati, dediti solo al consumo? Certo, occupano spazio questi schifosi egoisti. Ma anche tu credo. O no?

  8. Il guaio è che questi qua vogliono museizzare le città usando come pretesto la filologia storica urbanistica. E che sia un pretesto lo si capisce dal fatto che quando bisogna essere veramente filologici, vedi il bigio in piazza vittoria, che succede? Grande contorsione mentale e voila’, della filologia chi se ne frega!

  9. Mamma mia che guaio!!! Lo decidi tu che nel caso del Bigio occorra applicare la filologia e per il resto no? Poi sta storia della filologia come modello di sviluppo urbanistico seguito dalla giunta mi sembra più una TUA contorsione mentale. Commenti atti unicamente a far prendere aria alla bocca, anzi, atti alla ginnastica digitale.

  10. che vi state facendo seghe mentali x 4 tavolini spostati da una parte all’altra e non pensate alle cose serie che il ns comune sta mettendo in atto? perché non dibattete così animatamente anche per il fatto che il ns comune non fa nulla per il caso caffaro? perché non dibattete per la tasi, per l’imu, per le addizionali regionali e comunali che paghiamo? perchè non dibattete per l’inceneritore? ah no megli incavolarsi per 4 tavolini… sveglia

  11. Del Bono? E’ stato un grave errore al quale bisogna rimediare il prima possibile!!!!!!
    Io lo metterei al posto del Bigio… Che ne dite? non sarebbe divertente?

  12. Grande errore, diciamo che correva contro nessuno, dall’altra parte c’era Paroli, ricordiamocelo. Se ci fosse stata alternativa magari sarebbe diventato sindaco qualcun altro

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