Al Civile impiantato il primo defibrillatore compatibile con la risonanza magnetica

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L’Azienda Ospedaliera ‘Spedali Civili’ di Brescia si conferma in prima linea nel trattamento della morte cardiaca improvvisa grazie alla disponibilità di nuovi dispositivi, come il defibrillatore Ilesto® 7 VRT DX, unico device al mondo compatibile con la risonanza magnetica (RM) ad altissima risoluzione: in modalità Full Body Scan a 1,5 Tesla e a 3 Tesla per scansioni extratoraciche.

“Abbiamo già realizzato con successo il primo impianto di questo dispositivo ad alta tecnologia che garantisce, tra l’altro, una durata di oltre 9 anni, minimizzando il numero di volte in cui il dispositivo deve essere sostituito abbassando, di conseguenza, tutti i rischi di complicanze relativi alla procedura.” – afferma Antonio Curnis, responsabile del Laboratorio di Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione dell’Azienda Ospedaliera ‘Spedali Civili’ di Brescia – “La novità sta, inoltre, nel fatto che con questo nuovo device i pazienti possono sottoporsi a scansioni di RM ad altissima risoluzione, a 3 Tesla, che consentono immagini di maggior risoluzione in minor tempo. Tali scansioni aiutano i medici ad indagare gli intricati dettagli dei tessuti molli, come il cervello.

La morte cardiaca improvvisa è spesso causata da una aritmia maligna ad elevata frequenza che porta all’arresto cardiaco con drastica riduzione del flusso di sangue in organi vitali che determina la morte entro pochi minuti. Il defibrillatore è in grado di riconoscere e interrompere attraverso l’erogazione di una terapia elettrica le aritmie maligne, cioè le tachicardie potenzialmente mortali. Nel mondo la popolazione di pazienti che necessita dell’impianto di un defibrillatore è aumentata ad un ritmo del 10-15% l’anno circa. Nel contempo l’esigenza di sottoporsi ad una risonanza magnetica è cresciuta ad un tasso del 10% l’anno.

Negli ultimi anni le scansioni RM sono diventate sempre più comuni perché ritenute il gold standard nella diagnostica dei tessuti molli. Si stima che tra il 50 e il 70 per cento dei pazienti portatori dei dispositivi cardiaci necessiterà entro 10 anni dall’impianto di una scansione RM1

“La disponibilità presso la nostra struttura dei dispositivi più all’avanguardia per il trattamento dell’arresto cardiaco improvviso conferma il ruolo del nostro centro quale ospedale di alta specializzazione e punto di riferimento regionale e nazionale per la cardiologia clinica ed interventistica, e centro di riferimento per training a livello italiano ed europeo.” – afferma Luca Bontempi, dirigente medico presso il Laboratorio di Elettrofisiologia e elettrostimolazioni dell’A.O. Spedali Civili di Brescia

1 Kalin and Stanton, Pacing and Clinical Electrophysiology (2005), 28: 326-328.

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