Banco di Brescia: chiuso il primo semestre 2014 con un utile di 30,4 milioni di euro

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Al 30 giugno 2014 gli impieghi con la Clientela della Banca si sono attestati a 12,9 miliardi di euro, il 2,2% in più rispetto allo stock di fine 2013. La crescita ha interessato, percentualmente, più i crediti commerciali (finanziamenti per anticipi su effetti e documenti salvo buon fine), aumentati del 12,2%, che non la voce dei “conti correnti” (affidamenti per cassa), diminuiti dell’1,6%. Lo stock complessivo relativo ai mutui, che rappresentano quasi il 60% del totale degli impieghi della Banca, si è mantenuto sullo stesso livello di inizio anno.

La situazione economica ancora incerta, in particolare del settore immobiliare, ha continuato a riflettersi negativamente sulla qualità dell’attivo. In tale contesto, i crediti deteriorati della Banca sono aumentati dell’8,9% rispetto all’ammontare del 31 dicembre 2013. Al loro interno, le sofferenze nette, pari a 360,6 milioni, sono cresciute del 21,8% ed il loro rapporto rispetto agli impieghi complessivi è risultato pari al 2,79%, in lieve crescita rispetto al 30 giugno 2013 (2,15%), ma ancora sotto il livello medio del Sistema (pari al 4,28%, a maggio 20141). Il costo del credito si è attestato su base annua all’1,03% rispetto allo 0,76% dell’anno precedente.

Al 30 giugno 2014 i mezzi amministrati della Clientela si sono attestati a 30,9 miliardi di euro, in crescita dell’1,8% rispetto al saldo di fine 2013. Al calo della consistenza della raccolta diretta (diminuita da 11,4 a 10,4 miliardi), si è contrapposto l’incremento di quella indiretta che, ai valori di mercato, è aumentata da 18,9 a 20,5 miliardi di euro. Occorre, peraltro, segnalare che la flessione della raccolta diretta è in gran parte dovuta alla scelta di accentrare presso la Capogruppo l’attività di emissione dei prestiti obbligazionari e di attribuire alle Banche Rete il solo ruolo di collocatrici.

A fine anno, il patrimonio della Banca, al netto dell’utile d’esercizio, è risultato pari a 1.399 milioni di euro, come al 31 dicembre 2013. Il rapporto fra il capitale primario di classe 1 ed il totale delle attività di rischio ponderate (CET 1) si è fissato al 13,97%, ben oltre il valore target di Basilea 3, a conferma della solidità patrimoniale dell’Istituto.

I RISULTATI ECONOMICI AL 30 GIUGNO 2014 – Al 30 giugno 2014, i proventi operativi, pari a 256,3 milioni, hanno registrato una crescita dell’11,79% rispetto ai primi sei mesi del 2013, determinata soprattutto dalle positive dinamiche del margine di interesse (+13,82%), delle commissioni nette (+16,25%) e degli altri proventi di gestione (+20,61%).

Anche nei primi sei mesi del 2014 è proseguito lo sforzo volto al contenimento degli oneri operativi, passati da 140,5 a 138,5 milioni, con un calo dell’1,40% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. In particolare, le spese per il personale, pari a 77,2 milioni, sono diminuite del 2,50%, mentre le spese di struttura, pari a 57 milioni, si sono mantenute pressoché sullo stesso livello dell’anno precedente. Le dinamiche descritte hanno fissato il valore dell’indice Cost/Income al 54,03% (era il 61,26% al 30 giugno 2013).

La politica prudenziale di gestione del rischio di credito, resasi ancor più stringente per il passaggio dal metodo standard al modello avanzato AIRB, ha elevato le rettifiche sugli impieghi da 50,6 a 66,7 milioni. Il risultato d’esercizio si è fissato a 30,8 milioni, contro 19,9 milioni dei primi sei mesi del 2013.

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