Roccafranca, marocchine tentano di rapire bimba a una festa: rischio linciaggio

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Uno dei peggiori incubi di tante madri e tanti padri stava per concretizzarsi: il rapimento di un figlio perso di vista, solo per un attimo, in un luogo affollato. E’ accaduto nella sera di sabato a Roccafranca, durante la "Festa del mais quarantino", una delle numerose sagre che hanno allietato il fine settimana in tutta la provincia. Protagoniste della vicenda una madre e la figlioletta residenti a Comezzano-Cizzago, e una coppia di donne marocchine, residenti nell’ovest bresciano (non sono stati diffusi altri particolari, anche se sembra che una delle due possa essere domiciliata in una cascina proprio di Roccafranca).

Intorno alle ore 23 mentre la bambina stava giocando sui gonfiabili allestiti per il divertimento dei più piccoli, la madre chiacchierava con un’amica. A un certo punto con la coda dell’occhio ha visto qualcosa di strano, la mano della figlia allacciata a quella di un’estranea. D’istinto la mamma ha lanciato un urlo che ha fatto immediatamente accorrere alcune persone, tra cui un suo parente che ha prontamente portato via la bambina alla coppia di immigrate marocchine che l’avevavo presa. Nel giro di pochi istanti, non appena la gente ha capito la gravità della situazione, è iniziato un parapiglia placato a fatica dalla prontezza di un agente di polizia locale in borghese che si trovava nei paraggi. Ad evitare il peggio l’arrivo di una pattuglia dei carabinieri di Chiari, alla quale se ne sono aggiunte altre, che ha prelevato le donne tra la confusione generale, con la gente che gridava contro le due donne in manette e poi sputava e inveiva contro l’auto sulla quel sono state caricate e portate in caserma, a sirene spiegate.

Dalla Procura è stato imposto il silenzio, ciò che è certo è che non si tratterebbe di un equivoco: l’intenzione delle due marocchine era quella di rapire la piccola. Resta da capire se le donne possano avere problemi psicologici che le hanno portate al grave gesto, o se il loro intento fosse davvero criminale, a scopo di sequestro.
(a.c.) 

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11 Commenti

  1. ecco che scatta subito la scusa dei disturbi psicologici… che se accertati darebbero diritto a cure in ospedale psichiatrico, ovviamente nel loro paese, in strutture moderne e accoglienti…

  2. Mandatele a Pavone del Mella. Ho visto su Facebook che il Sindaco di questo paese ha detto qualche giorno fa che i clandestini che arrivano dalla Libia sono una risorsa e danno lavoro a psicologi e assistenti sociali….

  3. non mi è chiaro perchè si è ipotizzata l’attenuante, ossia,che entrambe le marocchine potessero soffrire di problemi psicologici. Ritengo ciò alquanto improbabile, a meno che non vi sia qualche centro di cura dei disagi psichici. Propendo invece per la seconda ipotesi, quella del tenato sequestro di persona, attuato da persone pienamente capaci di intendere e volere. Detto ciò… superfluo è ribadire il vertiginoso e crescente aumento nel Paese di crimini e reati purtroppo anche gravi, quale conseguenza di un’immigrazione incontrollata. Saluti…

  4. Domani si inventeranno che è stato tutto un qui pro quo e imporranno all’opinione pubblica di chiedere scusa alle sorelle migranti, come per il rumeno assassino di 2 bambini ma sobrio….film già visto.

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