Quattro sfratti bloccati nel Bresciano in una giornata da Diritti per tutti

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Quattro picchetti a Brescia e Concesio si sono conclusi con il blocco e il conseguente rinvio degli sfratti. A comunicarlo è una nota dell’associazione Diritti per tutti, inviata in serata, che fa il resoconto di un giorno di battaglia dei suoi attivisti.

In città, a San Polo, resta in casa la famiglia di Rachida metalmeccanica part time con marito disoccupato (a causa del fallimento della cooperativa in cui lavorava) e tre figli a carico. In via Zanelli non esce nemmeno la mamma con la bambina di 4 anni che fa qualche ora di lavoro come colf e in via Zamboni ottiene il rinvio anche la famiglia di origine albanese con due figlioletti. Infine a Concesio, il gruppo territoriale della Valtrompi blocca lo sfratto di un nucleo famigliare con due bambini.

“Per tutte le famiglie – conclude il comunicato stampa – rinvio dello sfratto ad ottobre: la richiesta dell’Associazione è il passaggio da casa a casa. Domani si ricomincia”.

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19 Commenti

  1. Per fortuna si chiamano diritti per tutti e giusto dare una casa a tutti ma è anche giusto rispettare i proprietari delle case che pagano le tasse per affitto imu o ici o come sichiami ora e a loro chi ci pensa

  2. Credo sia ora di formare un comitato che difenda i diritti dei piccoli proprietari, i quali pagano per mantenere i fannulloni dei centri sociali, gli inquilini morosi, che si trovano si’ in difficoltà, ma che vivono spesso al di sopra delle proprie possibilità. Così quando le cose vanno male c’è sempre qualcuno, più previdente e parsimonioso che paga al posto loro.

  3. infatti diritto per tutti ,ma dove poi!?a me propietaria di un abitazione data in affitto e che il tribunale nelx2012 mi ha dato per il mio inquilino lo sfratto esecutivo con rilascio immobile e cessazione contratto d affitto per il 24/11/12 non ho ancora avuto il mio appartamento ,xchè?è ovvia la risposta perché a lui è conveniente rimanere li senza pagare nulla ,pensate solo che a me deve più di 10milaeuro ,a me il sig t.c. dell’associazione un diritto per tutti mi ha detto non preocuparti la casa ti verra restituita ,si col ………..tanto loro hanno i diritti ma non i doveri . mi piacerebbe per una volta entrare in possesso di qualcosa di loro e non restituirlo, cosa accadrebbe? non serve rispondere,la risposta è ovvia.martedi 23/9/14 HO LA SECONDA USCITA DELL’UFF.GIUD. sfido chiunque che accada qualcosa a mio favore ..maledeisco il giorno in cui mi sonoi fidata di questa persona e sapete cosa vi dico ,basta affittare le nostre case tutti al loro paese ,non è rabbia ,non è razzismo è solo difendere le nostre cose, basta stare sulle nostre spalle ….che cocomerini…

  4. Sapete leggere cosa c’è scritto nl comunicato? L’Associazione Diritti per tutti chiede il passaggio da casa a casa, cioè che venga assegnata a queste famiglie un alloggio di emergenza o se hanno una buona posizione in graduatoria un appartamento ALER; non chiede che restino negli appartamenti dove erano in affitto senza pagare. Si chiede quindi l’intervento delle istituzioni, per aiutare chi ha avuto la disgrazia di perdere il posto di lavoro a causa della crisi. Se succedesse a voi cosa fareste? Se la crisi si mangiasse anche le vostre proprietà andreste in strada con serenità d’animo? O vorreste l’assistenza del welfare?

  5. Vorrei rispondere a @strada , se hai capito bene sono due anni che sto ……..mi sta sulle spalle ,niente lascio perdere evidentemente certe persone come te sarebbe meglio stiano zitte e si informino su come stanno veramente le cose ,come è un rapporto ,ecc…..evito di discutere con gente come te …….addio a tutti

  6. O siamo tutti nella stessa barca, oppure ognuno si arrangia e quindi é giusto che se non ho soldi rimango nella casa dove vivo. Borghesucci decidetevi.

  7. Quando il ragionamento lo farannno con la tua bicicletta, vedrai che diventerai un borghesuccio anche tu. Per adesso sei solo un chiacchierone.

  8. No signori, lo Stato non deve garantire la casa a tutti, ma pari opportunità a tutti! Altrimenti si favoriscono i lazzaroni e i fancazzisti! Scusate: io lavoro e pago le tasse. Tu non fai niente e poi devi avere casa, sanità e istruzione gratis con i soldi delle mie tasse?? Ma non se ne parla proprio!

  9. Con lo stesso ragionamento aboliamo anche la sanità e l’istruzione pubblica. La tua salute, la tua istruzione sono un valore anche per me. Essere circondati da persone che non hanno studiato o che sono malati perché non hanno soldi per pagarsi le cure sono un danno collettivo. Anche avere famiglie senza casa che dormono sotto i ponti o negli androni delle case sono un danno collettivo. Casa, salute e istruzione sono basilari e devono essere garantiti a tutti. In quasi tutta europa é così.

  10. Se devo scegliere fra uno stato leggerissimo che mi tassi al 25% (come negli anni 50 e 60 quelli del miracolo economico) e quindi permetta di avere i soldi per pagarmi la casa, di avere una adeguata sanità anche privata ed un’istruzione libera e non condizionata da professori ideologicamente schierati, come è successo a me che facevo le superiori negli anni ’70; oppure, dall’altra avere uno stato invasivo che chiede oltre il 50% del mio reddito per "non garantire" comunque la casa a tutti (e spesso dalle case popolari rimangono fuori i bisognosi e non i lazzaroni o gli amici dei politici), avere un’istruzione che si colloca ai livelli più bassi in Europa, ed una sanità che è buona in Lombardia, ma nel Centro-Sud costa tantissimo e non tutela i cittadini, io non ho alcun dubbio! Tutti bravi a dire come si devono spendere i soldi: ma cari social-catto-comunis ti, prima o poi anche voi dovrete capire che i soldi, degli altri, finiscono!

  11. Scusa ma non capisco il tuo ragionamento, anch’io se posso scegliere tra una cosa vantaggiosa e una svantaggiosa scelgo quella vantaggiosa…ma come tu stesso fai notare, quelli erano gli anni del miracolo economico, questi sono gli anni della crisi economica…che, tanto per essere precisi, non è stata causata dai cattocomunisti, ma dal capitalismo sfrenato. Comunque anch’io ho avuto professori politicizzati negli anni novanta…leghisti però. Un’ultima cosa, la sanità deve essere pubblica, su questa cosa non si può discutere, secondo me.

  12. Il miracolo economico c’era proprio perchè c’era la convenienza ad investire ed una tassazione contenuta che lasciava qualcosa nelle tasche delle famiglie. Chi investe se devi pagare il 65% di tasse allo Stato? Chi assume se più occupati hai più tasse paghi, con l’IRAP? La crisi è nata nel sistema bancario e in Italia, caro mio, i grandi banchieri sono proprio tutti catto-comunisti, che nel 2005 fecero la fila per votare prodi alle primarie dell’Unione!!! Mps è il caso più eclatante ma non il solo! Purtroppo negli anni ’90 lavoravo già da tempo e quindi non posso nè confermare nè confutare l’occupazione leghista nelle scuole. E’ la prima volta che ne sento parlare, ma se così fosse, ci metto un secondo a condannarla! Alla fine porti acqua alla mia tesi: che lo Stato non è la soluzione ma il problema!
    Quanto alla sanità, così come l’istruzione, continuo a pensare che sia meglio un sistema dove il privato abbia più spazio, e a differenza tua, credo che ne se debba discutere.

  13. La crisi però non è stata causata dalle banche italiane, ma dal crollo di un sistema internazionale che di cattocomunista non ha proprio niente, è il capitalismo portato all’estremo. Non dico questo per difendere il "cattocomunismo" sia chiaro. L’esempio del professore (di diritto) leghista era solo per dire che le cose nel tempo cambiano, negli anni 70 c’è stata una generazione di professori comunisti, poi le cose sono cambiate, naturalmente (e fortunatamente) non è che ci sia stata una generazione di professori leghisti. Sul fatto che lo stato stesso sia il problema sono d’accordo anch’io. Sul discorso privatizzazioni se ne può parlare per tutto, tranne che per la sanità…per l’istruzione si e no…ti faccio presente che le scuole private italiane (soprattutto le superiori) non danno un’istruzione migliore di quelle pubbliche, anzi, sono famose per promuovere chi paga, in genere ragazzi pluribocciati alla scuola pubblica i cui genitori disperati sono disposti a sborsare rette assurde per far si che i loro figli abbiano un diploma…un diploma, non un’istruzione. Non hai idea di quanti ne conosca.

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