Decreto Sblocca Italia, Al lavoro con Brescia: si abbandoni la centralità dell’incenerimento dei rifiuti

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Il gruppo consiliare “Al lavoro con Brescia” interviene sulla misura contenuta nel decreto Sblocca Italia che porterebbe un maggior afflusso di rifiuti della penisola nell’inceneritore della città. Il gruppo, in una nota stampa, fa sapere che “auspica una tempestiva revisione – in sede di conversione in legge del decreto – dell’art. 35, necessaria affinché possa essere mantenuto l’impegno, assunto dall’Amministrazione Comunale di centro-sinistra, di abbandonare la centralità dell’incenerimento e di ridefinire il ruolo di A2A, per promuovere una corretta gestione del ciclo dei rifiuti rispettosa degli equilibri ambientali e della salute dei cittadini”.

DI SEGUITO IL COMUNICATO INTEGRALE

 

Con l’approvazione del decreto “Sblocca Italia”, all’inceneritore di Brescia giungeranno rifiuti da ogni parte del Paese, qualora l’impianto sia considerato – come risulta evidente – parte di un sistema integrato a livello nazionale. Un altro elemento che desta forte preoccupazione e che appare inaccettabile consiste nel fatto che, per effetto del medesimo decreto, verrebbe aumentata la capacità di utilizzo dell’inceneritore al massimo delle sue potenzialità, conformemente a quanto richiesto dalla stessa A2A.

 

Tale “concessione” si può, infatti, evincere dall’art. 35 del c.d. “Sblocca Italia”, ai sensi del quale “Tutti gli impianti, sia esistenti che da realizzare, devono essere autorizzati a saturazione del carico termico, come previsto dall’art. 15 del D. Lgs. 4 marzo 2014 n. 46. Entro 60 giorni dall’entrata in vigore del presente decreto, per gli impianti esistenti, le Autorità competenti provvedono ad adeguare le autorizzazioni integrate ambientali”.

In assenza di modifiche della disposizione citata, assisteremmo al triste epilogo di politiche errate e insensate in tema di gestione del ciclo dei rifiuti, finalizzate unicamente al perseguimento di profitti economici e realizzate a scapito della salute dei cittadini. Attraverso tale disposizione verrebbero di fatto legittimate implicite scelte compiute da Regione Lombardia e da A2A negli ultimi anni, corrette – anche se solo parzialmente – dal rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale dello scorso febbraio. Un atto, quest’ultimo, con il quale già purtroppo si prevedeva che l’eventuale riduzione dei rifiuti urbani da destinare all’inceneritore fosse compensata dal conferimento al medesimo di rifiuti speciali provenienti da fuori Provincia.

Alla luce di tali considerazioni, il gruppo consiliare “Al lavoro con Brescia” auspica una tempestiva revisione – in sede di conversione in legge del decreto – dell’art. 35, necessaria affinché possa essere mantenuto l’impegno, assunto dall’Amministrazione Comunale di centro-sinistra, di abbandonare la centralità dell’incenerimento e di ridefinire il ruolo di A2A, per promuovere una corretta gestione del ciclo dei rifiuti rispettosa degli equilibri ambientali e della salute dei cittadini.

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