Aveva accoltellato un uomo a giugno, tunisino finisce in carcere

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I fatti risalgono al 20 giugno quando alla Centrale Operativa della Questura arriva una richiesta di soccorso per una persona in strada accoltellata. Giunti sul posto gli agenti non avevano però trovato nessuno e alcuni testimoni riferivano che la vittima era stata condotta, da alcuni conoscenti, al Pronto Soccorso del Civile, dove aveva subito una delicata operazione chirurgica e la conseguente asportazione della cistifellea.

La vittima, tale L.P. albanese di 32 anni, aveva raccontato agli agenti che si trovava con la fidanzata e un’amica seduto ad un tavolo del “Halal kebab” in via Solferino. La fidanzata era andata al supermercato vicino e due magrebini, in compagnia di una rumena, avevano iniziato ad apostrofarla con apprezzamenti poco eleganti. L.P. era quindi intervenuto e ne era nata una discussione: uno dei due, aveva colpito l’albanese con uno schiaffo al viso, per poi scappare via. L.P. aveva provato ad inseguirlo ma perdendo le tracce aveva continuato a discutere con l’altro uomo che, in un raptus, aveva colpito L.P. allo stomaco con un  piccolo coltello.

 

Da lì erano partite le indagini che avevano permesso di identificare B.W., cittadino tunisino del 1987, riconosciuto anche dagli abiti che indossava. Da subito l’uomo si era dichiarato estraneo ai fatti e aveva dato colpa a suo cugino, giustificando di indossare gli stessi abiti proprio perché il parente gli avrebbe chiesto di scambiarli per sfuggire meglio alla polizia. Queste dichiarazioni erano poi state confermate dalla sua compagna che era presente ai fatti e che oggi è indagata per favoreggiamento.

 

Una serie di elementi raccolti successivamente dagli agenti hanno però mostrato la sua colpevolezza e quindi  il 13 settembre 2014, il Giudice per le Indagini Preliminari ha  emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere il tunisino con l’accusa di lesioni gravissime. L’uomo è stato beccato nei giorni scorsi, dalla Squadra Mobile, in stazione ed è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico simile a quello, come descritto dai testimoni, usato per accoltellare L.P.  Alla notizia dell’arresto B.W. ha tentato la fuga e ha reagito violentemente agli agenti aggredendoli: per questo, alle accuse precedenti, si sono aggiunte quelle di lesioni e resistenza a Pubblico Ufficiale per le quali, con processo in direttissima, è stato convalidato l’arresto.

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