Passaporto etico, Maroni: strumento giusto contro italian sounding

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“Uno strumento che serve ad aumentare la conoscenza del consumatore, a orientarlo nel consumo consapevole e a stimolare le imprese ad avere comportamenti etici, a contrastare la filiera della contraffazione, dalle materie prime alla lavorazione". Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, presentando, questa mattina, a Palazzo Lombardia, il ‘Passaporto etico internazionale’, iniziativa promossa nell’ambito del programma ‘Dal campo alla tavola’ di Brescia per Expo 2015, il raggruppamento di stakeholders pubblici e privati presieduto da Francesco Bettoni. Maroni ha idealmente ricevuto da Bettoni il primo passaporto etico per la tutela e la salvaguardia delle produzioni tipiche e di qualità. Un vero e proprio marchio registrato in tutti i 28 Paesi dell’Unione, frutto del lavoro e della collaborazione tra le diverse realtà che compongono l’associazione bresciana. "Iniziativa utile e importante, che si inserisce tra quelle che la Regione ha attivato per sostenere la nostra vocazione agricola e contrastare la contraffazione alimentare – ha ricordato Maroni -, che, oltre a essere un tema di sicurezza per l’alimentazione, incide sui fatturati delle imprese lombarde. Perché il danno prodotto alle imprese con la vendita nel mondo di prodotti che italiani non sono vale 60 miliardi di euro l’anno, il doppio di tutto l’agroalimentare italiano". "Ridurre il fenomeno solo del 10 per cento – ha spiegato il presidente -, vorrebbe dire restituire 6 miliardi alle imprese, in un momento in cui il danno stimato solo per le imprese lombarde per il blocco delle esportazioni verso la Russia si attesta a 50 milioni di euro". "Sono già oltre 400 le aziende che hanno aderito al passaporto -ha ricordato il presidente lombardo -, e altre 1.000 sono quelle attese entro la fine dell’anno”.

 

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