Cacciatori protestano contro “le promesse mancate della Lega” davanti al Pirellone

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Una delegazione di cacciatori bresciani si è riunita questa mattina davanti al Pirellone per protestare contro “le promesse non mantenute dalla Lega” che governa la Regione Lombardia. Non solo, la rabbia dei cacciatori riguarda anche le nuove norme introdotte per l’attività venatoria.

I cacciatori sono arrivati armati di striscioni, ma non solo. A livello simbolico hanno portato anche una bara che hanno appoggiato ai cancelli del Pirellone, accompagnata dal provocatorio necrologio: “I politici lombardi stanno uccidendo le deroghe e le nostre tradizioni”

“Siamo molto arrabbiati con la Lega Nord che in campagna elettorale ci aveva promesso la caccia in deroga, ma ancora non abbiamo visto nulla. Vogliamo che le promesse siano mantenute", ha spiegato Carlo Bravo, presidente dell’Associazione cacciatori lombardi al Corsera di Brescia. A far arrabbiare i cacciatori lombardi non solo la mancata deroga ma anche le nuove norme per la registrazione telematica degli anellini con cui devono essere contrassegnati i richiami vivi utilizzati per la caccia. “Non si riescono a inserire le informazioni nel sistema e senza questa procedura non possiamo cacciare – ha denunciato Bravo – in Italia arrivano immigrati da tutte le parti e non sappiamo neanche chi sono e la Regione si preoccupa dei nostri richiami”.

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