Morti bianche in calo nel Bresciano, solo “colpa” della crisi

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Sono “soltanto” 21 le morti bianche registrate nel Bresciano lo scorso anno, un dato solo apparentemente confortante, perché dietro a questo calo non c’è un miglioramento della sicurezza sul lavoro. Ma l’ombra della crisi economica.

Stando ai dati diffusi dall’Inail, il numero di infortuni mortali sul lavoro è calato rispetto agli anni precedenti. In Italia le morti bianche sono state 719, una contrazione dovuta alla diminuzione dei posti di lavoro a causa della crisi economica. Il numero non tiene poi conto degli oltre 2 milioni di lavoratori assicurati da altri istituti, del mondo delle partite Iva e dei dipendenti in nero.

I dati relativi alla provincia bresciana sono stati presentati dall’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro di Brescia, in occasione della 64esima edizione della giornata italiana dedicata alla memoria delle vittime di incidenti sul posto di lavoro. 21 vittime e 14.514 infortuni nel corso dell’anno 2013.

La giornata è iniziata con il raduno davanti al monumento ai caduti del lavoro in via Vittorio Emanuele II per poi concludersi al centro convegni dell’Iveco, anziché nel palazzo della Loggia come gli anni precedenti. “Abbiamo voluto dare un segnale forte alla classe che ci governa” – ha spiegato il presidente dell’Anmil Angelo Piovanelli – “scegliendo una delle più grandi fabbriche della nostra provincia vicina alla realtà produttiva e lontana dalle promesse della politica”.

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