Aib e banche, dal credito di filiera 25 milioni in più per le piccole imprese

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“Oggi la liquidità non manca, l’auspicio è che gli imprenditori – in accordo con le banche – ritrovino la fiducia e tornino a investire nelle proprie imprese”. Con queste parole, questa mattina, il presidente di Aib Marco Bonometti ha commentato i risultati di un anno di lavoro fra imprenditori e le sette principali banche del territorio per sportelli e affidi.

Due le esigenze su cui il tavolo ha cercato di lavorare negli ultimi mesi. Da una parte la questione della formazione, con i corsi tenuti da formatori degli istituti e i piani personalizzati per indirizzare le imprese. Dall’altra quella, più concreta, di sostenere economicamente le imprese con un fatturato annuo inferiore ai 10 milioni di euro. La soluzione trovata è quella del credito di filiera, con l’estensione dell’accesso ai finanziamenti – “a condizioni del 30/40% più vantaggiose rispetto a quelle di mercato” – anche ai fornitori dei gruppi imprenditoriali più importanti del Bresciano (le cosiddette multinazionali tascabili). “Nel giro di tre mesi sono stati erogati circa 25 milioni di euro”, ha sottolineato con orgoglio Bonometti, “una vera boccata di ossigeno per i più piccoli”.

“Sono da pochissimi giorni nella Leonessa, ma mi sono imbattuto in questo progetto con notevole interesse”, ha commentato Maurizio Rocca, neodirettore bresciano della Banca d’Italia. “Oggi gli istituti di credito sono costretti ad accantonare risorse ingenti per coprire i crediti deteriorati. La salute delle banche bresciane è direttamente collegata alla salute delle imprese”, ha quindi sottolineato Alessandro Azzi (Bcc), auspicando – come ribadito poi anche da Bonometti – che l’iniziativa di Aib venga estesa anche alle altre associazioni di categoria. Ancora, Roberto Tonizzo (Banco di Brescia) ha evidenziato “la positività del clima che si è instaurato tra banche e banche, oltre che tra banche e imprese”.

“Oggi il sistema è decisamente più liquido, ma sono cambiate notevolmente le modalità in cui possiamo offrire il credito”, ha spiegato Regina Corradini d’Arienzo di Bnl, “per questo è necessario un dialogo più profondo con le aziende”. Bruno Pezzoni (Banco Popolare), quindi, ha posto l’accento sull’allargamento del tavolo a tutte le banche, precisando che “il sistema bancario deve uscire dalle sue logiche confrontarsi con il mercato”. Di più, per Renato Barbieri della Valsabbina, “i finanziamenti non devono andare sempre ai soliti noti”. Ferdinando Natali di Unicredit ha invece sottolineato che “mai come oggi ci sono state opportunità finanziarie da cogliere sia in termini qualitativi sia in termini quantitativi”. Mentre Bergamaschi (Intesa) ha ribadito la necessità di un grande gruppo di “sostenere e sposare progetti di crescita”.

A chiudere il cerchio nuovamente Aib. Il giovane vicepresidente Paolo Streparava ha sottolineato come l’Associazione industriali sia impegnata anche ad occuparsi delle altre fonti di approvvigionamento finanziario disponibili per le imprese. Quindi Giacomo Gnutti, delegato per il Credito di Aib, ha fatto sintesi della lunga conferenza, sottolineando che “banche e imprese sono oggi sulla stessa barca, e devono operare sempre di più insieme”.

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