(e.b) “La presenza di Renzi a Brescia per l’assemblea generale dell’Aib nel giorno del primo consiglio provinciale è l’ennesimo insulto ai cittadini bresciani”. Così Paolo Formentini, segretario provinciale della Lega Nord, ha commentato la mancata visita del premier Matteo Renzi alla prima seduta del Consiglio provinciale, al quale gli ha preferito l’assemblea generale degli industriali bresciani. “Stiamo assistendo ad una progressiva involuzione democratica e ad un progressivo centralismo che trovo preoccupante – sottolinea -. Renzi sta cercando di cancellare gli enti locali, prima confinando le Provincie ad enti di secondo livello senza competenze, poi affossando Regioni e Comuni con tagli orizzontali e indiscriminati, ma sopratutto non attenti alla storia delle singole realtà territoriali”.
La Lega, che non ha mai rinunciato ad opporsi alle decisioni dell’attuale governo guidato da Matteo Renzi, è convinta che il premier voglia “cancellare le minoranze, con tutte le conseguenze che porterà con sé, specie per una Provincia ampia e articolata come quella bresciana” e si prepara ad “un’opposizione netta, in Provincia come a livello nazionale”. Il primo atto d’opposizione del Carroccio arriva già nel corso del primo Consiglio provinciale quando, al termine della seduta, la Lega nomina capogruppo Maffoni, atto che viene subito “cassato” dal presidente Mottinelli che ricorda che “il consiglio è un organismo collegiale e non esistono né gruppi né capogruppo”. Formentini però non ci sta. “Altro che collegiale, il consiglio è politico – e conclude -. Troppo facile cancellare l’ente e togliergli anche il mandato ad agire”.