A livello lombardo l’andamento congiunturale del secondo trimestre 2014 denota una situazione di stallo della produzione industriale rispetto al trimestre precedente (+0,1%). Rimane in crescita il fatturato, ma gli ordini interni hanno segno meno lasciando ancora al solo export il compito di sostenere la produzione. Incrementano i livelli produttivi con maggiore intensità il settore della siderurgia (+8,3%), dei mezzi di trasporto (+2,8%), delle industrie varie (+2,4%) e delle pelli-calzature (+2,2%). Meno diffuso il segno positivo tra i settori artigiani.
(a.m.) Come da trend dell’ultimo periodo c’è un gap tra mercato interno e mercato estero per le industrie. Per il primo si registra una svolta negativa con una contrazione degli ordini dello 0,3% mentre, per il mercato estero, la variazione è ancora positiva e in accelerazione rispetto allo scorso trimestre (+3,9%). Diverso invece per le imprese artigiane che, oltre alla contrazione tendenziale degli ordini interni (-1,7%), registrano uno stop anche su quelli esteri (+0,1%). Come riporta il rapporto di Unioncamere, quello che emerge dai dati è riconducibile ad un unico leit motiv: “il ridimensionamento della speranza di crescita”che riguarda l’Italia e nel dettaglio Lombardia. Benché il commercio estero sia in crescita, infatti, la situazione di difficoltà dell’Unione Monetaria Europea, in generale, e dell’Italia, in particolare sembra essere di natura più profonda, più legata ai meccanismi di funzionamento dell’economia che non a fattori contingenti.
Entrando nello specifico della realtà bresciana è da evidenziare il cammino, seppur lento, di recupero dai minimi produttivi toccati lo scorso anno. A luglio 2014 la produzione ha registrato un segno molto positivo. Nel settore Metallurgico e siderurgico le imprese hanno evidenziato un recupero dei livelli produttivi, dopo il calo del mese di giugno. Le vendite sono aumentate in Italia e sui mercati UE mentre sono diminuite sui mercati extra comunitari. Lo stesso nel campo della meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche, dove gli operatori hanno segnalato un aumento della produzione e delle vendite sui mercati esteri comunitari. Oltre ai comunitari conquistano anche quelli extra gli operatori del comparto della meccanica tradizionale e mezzi di trasporto, e quelli del tessile. I dati di luglio, però non mettono a tacere le aspettative a breve termine, che paiono sfavorevoli su tutti i fronti. Le prospettive, infatti, sono piuttosto pessimistiche e scontano, da una parte, la consueta chiusura della maggior parte dei stabilimenti produttivi durante il mese di agosto, dall’altra, le rinnovate perplessità circa la reale consistenza della ripresa europea e nazionale.