In Loggia la discussione sulla Tav, in piazza il presidio di protesta

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In attesa della mobilitazione generale di sabato 22 a Lonato, i No-Tav si sono dati appuntamento per oggi pomeriggio, alle 15, in piazza Loggia a Brescia. Il motivo? Proprio allora, all’interno del Consiglio comunale, sarà in discussione l’atto di indirizzo da presentare a Roma in merito al passaggio dell’Alta Velocità in città. A relazionare sarà l’assessore della partita, Alessandro Manzoni.

In una nota i No-Tav hanno spiegato la ragione della loro mobilitazione di oggi pomeriggio: «Il consiglio comunale voterà la delibera con le osservazioni da presentare in Conferenza dei servizi a Roma per il progetto dell’Alta velocità Brescia-Verona. Una delibera che contiene diverse osservazioni che di fatto smontano la pretesa utilità di questa opera infrastrutturale e che, a progetto definitivo presentato, mostra ancor di più tutta la sua pesantezza in termini di danni ambientali e economici al nostro territorio. Sappiamo che l’attuale amministrazione ha mantenuto un atteggiamento ambivalente rispetto al giudizio riguardo quest’opera. E´ arrivato il momento per noi che prenda una posizione chiara e senza ambiguità: quest’opera non serve, le soluzioni alternative, meno impattanti e più sostenibili anche dal punto di vista economico, sono già state trovate. Anzi quel fiume di risorse pubbliche che finirebbe sprecato nella realizzazione dell’opera (quasi 4 miliardi di euro con la stazione di Montichiari) dovrebbe essere dirottato per le vere emergenze che riguardano il nostro territorio, bonifiche ambientali e servizi in primo luogo. Per questo motivo saremo presenti in presidio sotto la Loggia a partire dalle 15, per ribadire ancora una volta che il Tav non lo vogliamo in una città che è ancora a soqquadro per i cantieri della Treviglio-Brescia». 
(a.c.)

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5 Commenti

  1. 400-500 mld di euro…tanto quanto 1/4 del debito totale italiano è il suo costo!!!!!
    per i pochi e con mafia e corruzione ad aggravare i costi. Un’ora in meno per tratta per tutti questi soldi che inguaiani le future generazioni…vale la pena solo per la cricca politico economica….

  2. Ogni volta che piove abbiamo un brivido per quello che potrebbe accadere, e quando il disastro si manifesta però, sappiamo anche di chi è la colpa. Nel paese dove prioritari sono il Terzo Valico, il Tav e tante opere inutili, la sicurezza dei territori e la salvaguardia delle vite vengono sempre dopo. Le lobby politiche ed economiche usano tutto il potere di persuasione che hanno, a mezzo stampa sopratutto, per convincere l’opinione pubblica di quanto siano portatrici di progresso, posti di lavoro e benessere, le loro grandi opere inutili, le continue colate di cemento su territori che non ce la fanno più. Non è così, e non c’è dell’ennesima tragedia per capirlo. Ci siamo rassegnati all’idea che non avremo mai una classe politica in grado di non pensare ai territori come bacini elettorali e luoghi dove far costruire le ditte amiche di turno. Mai come oggi, dove il Governo Renzi parla di progresso e modernità vediamo attuare politiche territoriali vecchie, e nocive, basate sul tunnel più lungo o sul licenziamento più facile. Pensano di incarnare il futuro e invece ragionano come nella preistoria, questa è la realtà. L’alluvione di Genova, dell’Alessandrino e dell’Emilia dimostrano come non ci sia nessuna credibilità in quelli che poi versano lacrime di coccodrillo dopo che accade la tragedia. Ogni volta che un fiume esonda, che il tetto di una scuola cade o un presidio sanitario viene chiuso, bisogna mobilitarsi e avendo sotto gli occhi la devastazione del territorio e un cantiere inutile, difeso da centinaia di uomini delle forze dell’ordine, lottare in una direzione utile al futuro di tutti. O s’investe nelle piccole ed utili opere di salvaguardia del territorio, nel miglioramento della qualità della vita dei cittadini o ci troveremo sempre a fronteggiare l’ennesima tragedia. Intanto, vista la necessità di manodopera nei territori colpiti dalle calamità, bisognerebbe che le forze dell’ordine impiegate al cantiere di Chiomonte, invece che stare a presidiare il buco della democrazia e il danno più grosso all’economia del paese degli ultimi anni, prendano stivali e pala e vadano a spalare insieme ad i cittadini, attività senza dubbio più utile alla collettività.

  3. Cominci lei a spalare. La Forza pubblica a già molto da fare, ”grazie” anche ai comportamenti di certi prepotenti che pretendono d’insegnare agli altri la democrazia usando metodi da sopraffattori, quando non da squadristi.

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