Una telefonata ricevuta da Sergio all’ora di pranzo avrebbe scatenato l’ennesima lite tra padre e figlio. Da cinque anni, cioè dalla morte della moglie e madre, non c’era più dialogo tra i due. E se c’era finiva in discussioni accese e forti incomprensioni. Ieri, però, tutto è degenerato, con il padre che prima impugna il martello e poi ferisce a morte all’addome il figlio Sergio. Sergio era malato, i suoi problemi psicologici erano noti anche ai vicini. Il padre avrebbe cercato di curarlo anche a sua insaputa, ma senza risultati.
I carabinieri, sul luogo della tragedia in via Rotonda Montiglio, stanno ricostruendo la dinamica di ciò che è accaduto e, se non c’è dubbio sul fatto che sia stato il padre Franco a impugnare il coltello, si cerca di capire quanto, nella colluttazione tra i due, fosse per legittima difesa. Nell’interrogatorio del pomeriggio davanti al pm Pappalardo, Franco Zucca, assistito dall’avvocato Stefania Amato, è rimasto in silenzio e ora si trova in carcere.
La vittima era anch’egli padre di due figli di 16 e 20 anni ed era separato. Disoccupato, aveva gestito prima una pescheria in via Don Vender, ma non era andata bene. Viveva in affitto un appartamento nel quartiere Sant’Anna, ma era sempre a casa del padre, che abita a fianco del fratello e dalla sorella, quest’ultima tra le prime ad arrivare.
Prima di parlare di omicidio varrebbe la pena vedere cosa questo figlio faceva al padre
queste storie mi lasciano scioccato. se la tragedia era annunciata, perché non far nulla.
povero figlio, ma anche, povero padre