Nuova legge consumo di suolo, Martinazzoli e Rolfi (LN): strategica per il futuro della nostra Regione

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Via libera dal consiglio regionale al progetto di legge per il contrasto al consumo di suolo. Nel merito sono intervenuti i consiglieri regionali della Lega Nord, Donatella Martinazzoli e Fabio Rolfi.

 

“Si tratta di un provvedimento equilibrato –  hanno affermato i consiglieri del Carroccio –  e rispettoso dell’autonomia dei Comuni. Non rispondono a verità le accuse delle opposizioni di voler favorire, con queste nuove regole, la cementificazione del territorio. Anzi, da ora in avanti non saranno più possibili varianti urbanistiche sui terreni agricoli in Lombardia.  Entro due anni la normativa determinerà  soglie massime di consumo di suolo che dovranno essere obbligatoriamente recepite dai Pgt  con conseguente riduzione drastica delle previsioni edificatorie. La legge contiene inoltre misure incentivanti per il recupero delle aree urbane (riduzione oneri) e disincentivi per gli interventi che trasformano suolo non urbanizzato. Una  legge strategica – concludono gli esponenti della Lega Nord – per il futuro della nostra regione che in modo equilibrato ma efficace persegue l’obiettivo di raggiungere un consumo di suolo pari a zero ma nello stesso tempo è attenta a non invadere l’autonomia dei comuni e a non calpestare le legittime aspettative dei cittadini e di un comparto, quello edilizio, già in ginocchio per la profonda crisi che lo coinvolge."

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1 COMMENT

  1. Eran così sensibili al consumo del suolo anche quando eleggevano a sindaci progettisti e immobiliaristi…ma fatemi un favore,anime candide….

  2. Hanno governato per decenni cementificando in modo inaccettabile la cosidetta padania ed ora che il vento è cambiato blaterano di no al cemento mentre in realtà lasciano ancora mano libera ai loro furbi elettori…del territorio non gliene può fregar di meno.

  3. Vedendo lo scempio cementificatorio degli ultimi vent’anni in Lombardia, ciò che spaventa è quella deroga della durata di 30 mesi che consentirà di dar seguito a tutti i progetti già avviati ovvero deliberati anche con dissacranti PGT. Consumo zero del suolo potrebbe significare a quel punto che fra meno di tre anni sarà effettivamente consumato tutto il consumabile, quindi finalmente ci si potrà anche fermare e dedicarsi, giocoforza, al suolo già urbanizzato. Le volpi e le faine dovrebbero seguire un corso di formazione in Regione Lombardia…

  4. bello sforzo!!!!!!
    Con tutto l’invenduto di case ed appartamenti in giro per la Lombardia e non solo ed i privati che chiedono la restituzione degli oneri di urbanizzazione a fronte dell’annullamento dei permessi per costruire case ed il settore immobiliare sotto zero con fallimenti di edili e artigiani p.iva all’ordine del giorno ….. chiamala STRATEGIA per il futuro

  5. Per rendersene conto basta incrociare i dati dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) con quelli sul potenziale consumo di suolo per i prossimi anni, in base ai Pgt, ovvero i Piani del governo del territorio già approvati dai comuni lombardi. Il totale delle aree di potenziale trasformazione previsto è già approvato ammonta a 414 milioni 93mila 400 metri quadrati. Un dato che sale a circa 550 milioni di metri quadrati con la proiezione sul totale dei comuni lombardi.
    Non è affatto vero che da oggi non si potrà più costruire su aree agricole. Molti terreni coltivati, secondo gli attuali Pgt, sono aree trasformabili. Il che significa che entro 30 mesi una quota di queste aree potrebbe andare persa. È vero che la nuova legge prevede da subito uno stop alle varianti, ma c’è una scappatoia. Basterà che i comuni utilizzino lo strumento del Piano integrato di Intervento, cioè dimostrino un interesse pubblico: per esempio una strada o una pista ciclabile. L’aumento degli oneri di urbanizzazione fino al 30 per cento per le edificazione su suoli liberi rischia per esempio di essere un blando disincentivo per i privati, troppo modesto per essere efficace. Per paradosso, invece, potrebbe addirittura diventare uno stimolatore di appetiti per le finanze esigue di molti Comuni che confidano di tornare a far cassa sulla svendita del territorio. Il periodo transitorio ridotto a 30 mesi non sembra dare ulteriori garanzie. Sia perché la legge non esclude la possibilità di proroghe, ma soprattutto perché le nuove norme non impediscono ai Comuni di confermare le precedenti previsioni di ampliamento contenute nei Pgt (anche oltre la decorrenza del termine). Per non parlare del fatto che la nuova legge non prevede controlli o sanzioni. La situazione è già oggi allarmante: dal 1999 al 2007 sono stati urbanizzati 34mila 163 ettari e si sono persi in maniera definitiva 43mila 275 ettari su superfici agricole. Mentre in meno di dieci anni le aree antropizzate sono passate dal 12,6 al 14 per cento.

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