Doveva raggiungere il treno che l’avrebbe portata a casa. Forse era in ritardo ed ha voluto accorciare i tempi, forse era distratta, forse stava chiacchierando con la cugina al suo fianco, o ha semplicemente sottovalutato la velocità del treno in arrivo. Non sappiamo esattamente com’è andata, dobbiamo solo accettare il dolore per la perdita della morte di una 18enne, investita e uccisa da un treno merci diretto a Venezia.
La tragedia si è verificata ieri intorno alle 21 nella stazione ferroviaria di Brescia. A perdere la vita una 18enne di origine nordafricana ma cittadinanza italiana, residente a Calvisano, dove era diretto il Brescia-Parma delle 20:54 sul quale avrebbe dovuto salire. Il convoglio viaggiava a una velocità compresa tra gli 80 e i 100 chilometri orari, come da programma. Al macchinista, molto scosso per l’accaduto, non si può muovere alcuna accusa, ha semplicemente visto il corpo della ragazza volare dopo l’impatto, ed atterrare a molti metri di distanza. Per comprendere la difficoltà di rallentare un treno merci del genere va detto che nonostante il macchinista abbia prontamente frenato, il treno si è fermato solo dopo oltre 500 metri.
Nonostante il terribile impatto la 18enne non è morta sul colpo: il suo corpo è stato prontamente soccorso e rianimato. Quando è giunto in Poliambulanza il cuore batteva ancora, ma solo per poco, poi i medici hanno dovuto arrendersi alle troppo gravi ferite interne. Nel frattempo anche la cugina si è sentita male, per lo shock, ed è stata portata alla Città di Brescia.
La povera ragazza aveva compiuto 18 anni solo pochi giorni fa. La sua morte va ad aggiungersi a quella di un’altra giovane, morta in un incidente stradale solo mercoledì.
(a.c.)
Ma come si fa…. Gli studenti attraversano sempre sui binari e non c’è mai nessuno che li ferma!!
Povera ragazza, cosí giovane, tutti la descrivono come piena di vita e di gioia, generosa e altruista. Era diventata cittadina di italiana da pochi mesi, voleva diventare operatrice sociale studiava per questo. Un sogno si é infranto in un momento, ma ti ricorderemo Manuela. UN abbraccio.