La “denuncia”: a Brescia diossine quattro volte superiori a Taranto.

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A Taranto è tutto transennato, a Brescia, nei parchi giocano i bambini nonostante livelli di diossine anche quattro volte superiori a quelli della città pugliese. A dirlo è un articolo pubblicato da ilfattoquotidiano.it a firma del giornalista bresciano Andrea Tornago.

“A Taranto – si legge – in un giardino con 0,283 microgrammi di Pcb/kg di terra il sindaco ha vietato l’accesso a tutti gli abitanti; a Brescia invece, nei parchi con 0,400 mg/kg di Pcb possono entrare anche i bambini, con alcune limitazioni che hanno scatenato le polemiche dei comitati di genitori e ambientalisti come il “divieto di scavo e asportazione del terreno” considerato improprio e difficile da far rispettare ai più piccoli. Il confronto è ancora più allarmante per le diossine: nel quartiere Tamburi, all’ombra dell’Ilva, sono vietate le aree verdi con 24,12 ngTEQ/kg (tossicità equivalente alla diossina di Seveso); mentre a Brescia l’ordinanza del sindaco, scritta sulla base di un parere della Asl, consente l’accesso nei parchi con 80,8 ngTEQ/kg di diossine, una concentrazione quasi quattro volte superiore”.

Ad evidenziare la situazione, scrive Tornago, i comitati ambientalisti bresciani insieme a Medicina Democratica e al comitato Sos Scuola, che chiedono al sindaco di ritirare l’ordinanza con cui aveva “dato il via libera all’accesso in aree con concentrazioni superiori ai limiti di legge per i Pcb e le diossine”. “A Taranto”, si legge nell’articolo, “la legge che dovrebbe valere su tutto il territorio nazionale è stata applicata, a Brescia no – denunciano i comitati – e a trasgredire in modo così clamoroso sono le istituzioni pubbliche”.

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1 COMMENT

  1. Chi ha inquinato di pcb è stato lasciato esente ora i soldi per il ripristino li mettono in metro tav ed autostrade…brescia ni arrangiatevi …li avete votati sti partiti….

  2. E dire che é inquinata il doppio della città pugliese, credo che sia azzardato e rischioso. Se il giornalista del fatto ha scritto una cavolata, che venga condannato a bonificare un parco di Brescia.

  3. Ci sono decine di articoli su decine di testate giornalistiche note e meno note che da fine 2012 hanno parlato in dettaglio del problema. Altrettanti convegni e conferenze hanno riportato dati e numeri sul tema specifico. Quindi, nessun clamore solo perchè "Il Fatto Quotidiano" azzarda un confronto con la situazione di Taranto correlata all’Ilva, legata peraltro alla diossina. C’è il PCB in più a Brescia e c’è giustamente da chiedersi invece cosa si possa fare in concreto per accelerare i tempi delle bonifiche. Il problema è di risorse che scarseggiano e di un maggiore pressing che i poltici nostrani dovrebbero esercitare in particolare sul Ministero dell’Ambiente. E quindi…

  4. Nessuna cavolata del giornalista. I dati sono pubblici!!! Il problema è che queste cose sono già state dette e scritte anche sulla stampa locale da mesi nel silenzio più assoluto da parte dell’opinione pubblica. Che dire: i bresciani sono fessi?

  5. Mentre il "brescianus medium" passava anni a prendersela coi "terù", poi coi "negher" e stranieri assortiti, riempiendosi la bocca con baggianate sull’operosità, sulla capacità dell’impresa, sulle tradizioni del lavoro e con tutta la retorica d’accatto, i geniali capitalisti industriali approfittavano della sua "distrazione" per fare la pila avvelenandolo: ora loro si stanno godendo i miliardi e il brescianus medium, mentre paga le impossibili bonifiche di tasca sua, continua a ostiare contro i "giargianesi" e ad incavolarsi perché gli aumentano i costi di parcheggio. Va bene così.

  6. E dello smog vogliamo parlarne? e dell’inquinamento acustico? Io abito vicino al Ring e non vi dico quanto il traffico generi pm10 e altro, ormai una soluzione come il Ring di Brescia è obsoleta, comoda certamente ma è impensabile oggi come oggi un anello che stringe a tal punto il centro storico da soffocarlo! in più i rumori rendono invivibile la zona!

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