Nuovo corteo dei campeggiatori in città: 500 persone sotto la Soprintendenza

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Avevano promesso "gesti clamorosi" per difendere il loro diritto di godersi le vacanze all’aria aperta nei camping dela lago d’Iseo e del Garda, ma almeno per ora la protesta, seppur molto partecipata, è stata assolutamente tranquilla. E’ andato in scena ieri, in città, il nuovo capitolo della mobilitazione contro le ordinanze di demolizione emesse da alcuni comuni, Iseo, Montisola e Marone, ma potrebbero arrivarne altre, su sollecitazione delle delle Belle Arti.

Erano circa 500 i campeggiatori che si sono dati appuntamento in città per corteo e presidio sotto la sede della Soprintendenza. Non era la prima volta (leggi la notizia dello scorso 27 ottobre), e probabilmente non sarà l’ultima se è vero che i manifestanti hanno promesso di non darsi per vinti. L’obiettivo del presidio di ieri è quello di richiamare l’attenzione circa l’approdo dei ricorsi presentati da 13 campeggi presso il Tar, dove il 10 dicembre i giudici saranno chiamati a pronunciarsi confermando o annullando le istanze di demolizione. Un risultato la protesta l’ha ottenuto: accanto al sostegno delle scorse settimane da parte della Lega (leggi qui, e qui), anche ieri Fabio Rolfi era con i campeggiatori, il movimento coordinato dai due campeggiatori Angelo Moretti e Franceschino Vertemati ha registrato ieri anche l’appoggio da parte del Movimento 5 Stelle. Nel corteo era infatti presente anche Dario Violi, consigliere regionale in Pirellone.

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1 COMMENT

  1. Lo scempio del paesaggio condotto scientificamente da questo soggetti merita vendetta: forza Sopintendenza, forza demolizione!

  2. una repubblica fondata sul condono e sui disonesti e gli onesti ed i rispettosi della legge lo prendono solo in un certo posto 🙁

  3. Sanatorie, depenalizzazioni e condoni decisi e voluti strumentalmente da un certa parte politica negli ultimi vent’anni, hanno finito con il cambiare anche i comportamenti nonchè l’etica pubblica e privata degli italiani. Non conviene assolutamente essere onesti, rispettare le leggi, pagare le tasse, essere irreprensibili nella vita lavorativa, avere una condotta moralmente ineccepibile. E non solo non conviene più, ma in un mondo di furbi, evasori, millantatori, corrotti, falsi, ipocriti, si viene derisi come facenti parte di una minoranza lontana dalla realtà dei tempi moderni, persone all’antica, fuori dal mondo, che vanno emarginate. E’ andata così, viene da dire con quel pizzico di fatalismo che ci porta a dire che ormai possiamo solo "prendere nota" di quanto accade, rinunciando a sperare in utopistici cambi di rotta.

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