Polizia Stradale, chiudono i distaccamenti di Iseo e Salò: nasce la protesta

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Da gennaio 2015 verranno soppressi i distaccamenti della Polizia Stradale di Iseo e Salò: una "decisione scellerata", commenta il Segretario generale UGL Polizia di Stato Brescia Santino Barbagiovanni che fa sapere di aver inviato una specifica lettera con i dati attività operativa dei Reparti e l’analisi degli incidenti (Brescia seconda solo a Milano) ai 20 parlamentari bresciani di questa legislatura, al Capo della Polizia e al Ministro dell’Interno Alfano, per sottoporgli la questione, aggiungendo che questa decisione "si ripercuoterà sui nostri colleghi e sulla collettività bresciana, cioè tutti noi". Il Segretario aggiunge che nonostante Brescia concentri il maggior numero di incidenti stradali, ben 4 Reparti della Polizia Stradale  su 6 abbandoneranno definitivamente il territorio bresciano e che ciò "inevitabilmente determinerà un solo risultato: un aumento degli incidenti stradali e di perdite di vite umane, oltre che ai costi sociali degli incidenti con lesioni a persone che nel 2013 in regione  è stato di oltre 302 euro per ogni cittadino. Con il mantenimento di questi vitali Reparti specializzati che non sono mere “duplicazioni”, si eviterebbero in parte quegli inutili massacri dove madri, padri, fratelli e amici soffrono uno strazio che tanto fa male ai nostri cuori e alle nostre coscienze". Per questa ragione, oltre ai dati operativi, all’interpellanza parlamentare e alle quasi 1.000 firme raccolte per scongiurare la soppressione della Polizia Stradale di Iseo e Salo’, la Polstrada ha scritto una dettagliata lettera ai parlamentari e alle istituzioni.

DI SEGUITO IL COMUNICATO INTEGRALE

Non c’è più tempo: purtroppo nella nuova riorganizzazione dei servizi di Polizia rielaborata recentemente dal Dipartimento della P.S. (un elenco lungo e impietoso), è ancora prevista la chiusura del Polizia Stradale di Iseo e Salò (BS) (probabilmente già a gennaio 2015), decisione drastica contro la quale si schiera con fermezza la nostra Organizzazione, ma anche cittadini (quasi mille firme da noi raccolte), Sindaci e Comunità (vedasi varie delibere), ma anche l’Associazione Nazionale Vittime della Strada. Nonostante sia in odore di espansione per un possibile accordo tra Bergamo e Venezia, persiste la volontà di voler sopprimere l’Ufficio di Polizia di Frontiera di Montichiari che tra l’altro non comporta costi in quanto, le spese degli uffici occupati dalla Polizia, sono a carico della società che gestisce lo scalo. In altre parole, l’esiguo personale dovrà rimanere all’Aeroporto di Montichiari, ma andrà a gravare sulla Questura di Brescia già carente di organico.

Infatti, il 18 novembre u.s. il Ministero dell’Interno, ha inviato una richiesta di osservazioni alle Organizzazioni Sindacali nazionali, trasmettendo il nuovo progetto di chiusura e le modalità di trasferimento del personale che a breve si ritroverà con l’ufficio chiuso.

L’UGL Polizia di Stato di Brescia non si arrende: sin dal mese di marzo u.s. sta cercando ogni utile iniziativa per scongiurare la catastrofe che si ripercuoterà in maniera preoccupante sulla sicurezza delle famiglie bresciane, che grazie alle continue iniziative messe in campo negli ultimi anni della Polizia Stradale (a partire dalla repressione con assidui posti di controllo, contrasto stragi del Sabato Sera e le migliaia di patenti ritirate per la guida in stato d’ebbrezza e uso di stupefacenti) hanno visto un numero sempre minore di morti e feriti.

Il nostro appello ai 20 Parlamentari bresciani: l’altro ieri abbiamo inviato una specifica lettera con i relativi dati anche a tutti parlamentari bresciani di questa legislatura per rammentargli che entro il 9 dicembre p.v. il nostro Dipartimento della P.S. vuole le osservazioni dei sindacati e noi faremo la nostra parte sino in fondo, però abbiamo bisogno di loro e della politica a 360° per fermare questa sciagurata chiusura che si ripercuoterà sulla pelle della collettività, come dimostrano i dati dell’attività operativa nell’ultimo quinquennio svolta da questi vitali Reparti della Polizia Stradale di ISEO e SALO’. Infatti, dopo anni in cui il numero di morti e feriti sulle strade bresciane è risultato costantemente in calo (da 4.522 incidenti nel 2000 si è passati a 3.041 incidenti nel 2013. da 177 a 73 morti ed infine da 6.559 a 4.725 feriti) raggiungendo risultati assolutamente fuori da ogni più rosea aspettativa.  Sarà un caso? sarà una coincidenza che il numero delle Pattuglie della Polizia Stradale di Brescia impegnate sul territorio siano calate con l’entrata in funzione della BRE-BE-MI, e l’impiego massivo di operatori su quella Cattedrale nel deserto lombardo? E sarà un caso che da quando anche le pattuglie di Chiari sono impiegate in autostrada 24 ore su 24 (meno risorse per il nostro territorio) l’attività della Polstrada di Iseo è aumentata? E sarà un caso che in assenza di altre forze, con stessa competenza, soprattutto di notte spesso opera una sola pattuglia della Polstrada?

Commissione Speciale Antimafia della Regione Lombardia: il 26 novembre u.s., in qualità di invitati, abbiamo partecipato e sviscerato i dati operativi anche in seno alla Commissione Speciale Antimafia della Regione Lombardia che condividendo le nostre preoccupazioni circa queste gravi  decisioni, si è riservata di intraprendere ogni utile iniziativa al riguardo.                                                                                                                                

Lettera Capo della Polizia: da parte nostra, oltre alla manifestazione del 22 marzo u.s. sotto la Prefettura di Brescia, incontri con i vari Sindaci, la raccolta di quasi 1.000 firme, far discutere in Parlamento due interrogazioni, l’altro ieri, attraverso la nostra Segreteria nazionale, abbiamo inviato una dettagliata lettera al Capo della Polizia in cui abbiamo cristallizzato i dati relativi a quanto i due Distaccamenti abbiano trasmesso “sicurezza” nel territorio.  

I Sindaci: non ultimo, i sindaci della Franciacorta, alcuni dei quali incontrati settimana scorsa che si sono mostrati sensibili al problema, come il Comune di Capriolo, che hanno iniziato a far approvare mozioni ai propri consigli comunali a favore del mantenimento del Distaccamento di Iseo sul territorio

Lettera al Ministro Interno On Alfano e incontri: nei giorni scorsi abbiamo anche incontrato alcuni Senatori bresciani e l’altro ieri scritto anche al Ministro dell’Interno, On Angelino ALFANO, auspicando un loro diretto interessamento per impedire questa scelta così sbagliata.

Spariranno ben 4 Reparti della Polstrada su 6: la situazione potrebbe peggiorare di molto se le chiusure dei Distaccamenti di Iseo e Salò dovessero andare in porto. L’intera Provincia di Brescia si troverebbe a dover fronteggiare una situazione davvero paradossale in quanto sparirebbero ben quattro Reparti su 6. Le Caserme di Iseo e Salò chiuse, quelle di Montichiari e Chiari ormai impegnate esclusivamente sulle Autostrade 24 ore su 24, Desenzano e la Sezione capoluogo di Brescia occupate a tappare le falle dei servizi autostradali. Rimane solo un Distaccamento non colpito da questa “tempesta” organizzativa: Darfo Boario Terme, in piena Valcamonica, ma con la logica impossibilità di coprire un territorio così vasto.

Brescia, la quinta più popolata d’Italia: queste sono le prospettive che ci aspettano nella Provincia (il secondo comune della regione per popolazione dopo Milano, il suo agglomerato metropolitano conta 672 822 abitanti, la quinta più popolata d’Italia (1 264 319 abitanti) dopo quelle di Roma, Milano, Napoli e Torino, la diciassettesima città più popolosa d’Italia e la sesta non capoluogo di regione), che mette sul piatto un numero ancora troppo alto di morti e feriti, se dovesse andare in porto l’insensata proposta di spending review del Governo, che, almeno nel caso di Salò pare del tutto incoerente, grazie all’impegno delle Amministrazioni Locali che hanno cancellato ogni spesa di affitto dello stabile della caserma.                                                                                          

I dati, una guerra silenziosa e senza fine: nel 2013 in Lombardia gli incidenti stradali hanno provocato 438 morti e 46.956 feriti. Si tratta rispettivamente del 18,2% e del 13% del totale nazionale. Questi i dati contenuti nel dossier del centro di monitoraggio della sicurezza stradale della Regione Lombardia presentato recentemente a Palazzo Lombardia in occasione della quarta giornata regionale della sicurezza stradale.

I costi sociali: la stima dei costi sociali degli incidenti con lesioni a persone, in regione, nel 2013 è stato di oltre 3miliardi di euro, ovvero 302 euro per ogni cittadino lombardo. Passando alle province, Milano concentra il 43% degli incidenti (14.755), il 42% dei feriti (19.831) e il 24,7% dei morti (108) rilevati in Lombardia. Segue Brescia (3.401 incidenti, 73 morti e 4.725 feriti). Gli indici di mortalità più elevati si registrano nelle strade extraurbane, in particolare sulle strade provinciali (4,1%) e sulle statali (3,7%).                                                                                              

Brescia concentra il maggior numero di incidenti stradali: l’analisi dell’incidentalità della provincia di Brescia nel lungo termine (serie storica 2000-2013) mostra una sensibile diminuzione del numero di incidenti, ma anche del numero di morti e di feriti: in valore assoluto si è passati da 4.522 incidenti nel 2000 a 3.041 incidenti nel 2013, da 177 a 73 morti ed infine da 6.559 a 4.725 feriti. La provincia di Brescia è quella che, con la provincia di Milano (con 14.755 incidenti) e con quella di Bergamo (2.961 incidenti), concentra il maggior numero di incidenti stradali.

Il programma Europeo: il programma Europeo di azione per la sicurezza stradale promosso dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e dalla Commissione Europea, attraverso il Libro Bianco del 2001 prevede, per la nuova decade 2011-2020, un ulteriore dimezzamento del numero dei morti sulle strade in Europa e nel mondo entro il 2020 e una riduzione dei feriti gravi.

Variazione percentuale: il dato relativo alla variazione percentuale del numero dei morti, osservata a partire dal 2001 (185 morti) – anno di avvio della risoluzione comunitaria per perseguire il dimezzamento della mortalità per incidente stradale – conferma che il raggiungimento del risultato prefissato è stato già raggiunto nel 2010 e confermato nel 2013 (73 morti), con una variazione del  -60% rispetto al 2001.

Obiettivi raggiunti da questi Reparti: noi siamo fermamente convinti che questi rilevanti obiettivi sono stati raggiunti anche grazie all’enorme lavoro svolto nel corso degli anni soprattutto dalla Polizia Stradale e, in particolare, dal personale di questi Reparti che con grande abnegazione hanno messo in campo numerosi e sistematici posti di controlli-servizi stragi del sabato sera-strumenti tecnici etc. etc.

La Polizia Stradale non è una mera “duplicazione”: riteniamo utili ricordare che la Polizia Stradale non è una “duplicazione” in quanto è una Specialità della Polizia di Stato (unica) che si occupa in via principale del settore strategico del controllo e della regolazione della mobilità su strada.

L’elevata professionalità e specializzazione: l’elevata professionalità della Polizia Stradale (unica) è testimoniata dal continuo aggiornamento degli operatori c/o il Centro addestramento Polizia di Stato di Cesena, in parallelo con le continue modifiche del Codice della Strada. Ma anche la professionalità acquisita, con rilevanti investimenti di carattere economico, sarà persa per sempre in quanto, moltissimi colleghi, saranno adibiti a servizi diversi, anche se a domanda.    

Le nostre proposte alternative rimaste inascoltate: inutile ricordare che le nostre proposte alternative, di seguito indicate,  sono rimaste inascoltate:

1. Ridurre il numero dei Corpi di Polizia che oggi sono 7, cinque nazionali e due locali;

2. Tagliare i Compartimenti della Polizia Stradale, come il Compartimento della Polstrada di Milano, raccordando direttamente le Sezioni con il Ministero, così come già avviene per i Compartimenti della Polizia Postale. Sarebbe sicuramente un ulteriore snellimento, con il riversamento di molteplici colleghi nella contigua Sezione di Milano a vantaggio della collettività;

3. Accorpare i presidi di Polizia e Carabinieri che “affollano” il centro della Capitale, ma anche molti Capoluoghi di Regione ed investire le risorse risparmiate per la sicurezza delle periferie;

4. Tagliare l’ospedale militare di Milano (CMO) struttura anacronistica, tenuta in piedi come tante con le più assurde motivazioni, dove vengono effettuati accertamenti sanitari che potrebbero essere eseguiti dai clinici delle ASL.

Evitiamo inutili massacri: le regole sono importanti, nuove e più severe leggi auspicabili, ma come dimostrano i dati la prevenzione rimane fondamentale al fine di far adottare comportamenti più responsabili. Ciò non eviterebbe certo tutti gli incidenti, ma almeno quelli più gravi e frequenti; si eviterebbero in parte quegli inutili massacri dove madri, padri, fratelli e amici soffrono uno strazio che tanto fa male ai nostri cuori e alle nostre coscienze.

Ma purtroppo, non tutti sanno che una pattuglia della Polstrada al posto giusto nel momento giusto può salvare delle vite umane, MA SU QUESTO NON ESISTONO DATI.

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