Richiedenti asilo, il sindaco di Palazzolo chiede alla Prefettura maggior controllo

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Con riferimento a quanto recentemente pubblicato da una parte della stampa locale circa l’eventuale accoglienza di richiedenti asilo sul territorio di Palazzolo sull’Oglio, il sindaco della città, Gabriele Zanni, intende fornire alcune precisazioni, così da chiarire il più possibile la sua posizione in merito.

“Compiute attente valutazioni, frutto di relazioni tecniche che hanno preso in considerazione il regolamento edilizio e le condizioni igienico-sanitarie della struttura Cà del Cà di via Pontoglio, di proprietà della CDS Holding di Erbusco, ho manifestato alla Prefettura la ferma contrarietà dell’Amministrazione circa il modello di macroaccoglienza di richiedenti asilo proposto dalla cooperativa sociale Domus Caritatis sul nostro territorio comunale. La ragione è duplice. Anzitutto sono convinto che un modello di accoglienza di massa come quello prospettato da chi si è aggiudicato il bando di gara indetto dalla Prefettura nei mesi scorsi, sia destinato a fallire. Lo dimostra anche quanto avvenuto in altri contesti provinciali. In ragione dei grandi numeri, che non garantirebbero adeguata assistenza sotto il profilo giuridico-burocratico, sanitario e di alfabetizzazione alle persone accolte e che potrebbero creare problemi di igiene, sicurezza e ordine pubblico per la città, ma anche per il fatto che la cooperativa non ha alcun legame con il territorio, né si è mai premurata di contattare l’Amministrazione per discutere insieme del progetto. In secondo luogo credo che sia venuta meno l’affidabilità della cooperativa per via delle autocertificazioni esibite, a mio parere viziate sotto il profilo del numero spropositato di richiedenti asilo accoglibili.

Nell’offerta presentata dalla cooperativa in Prefettura, infatti, era indicata una disponibilità per 100 persone, ma secondo la normativa citata dalla stessa Domus Caritatis, la struttura non potrebbe ospitarne più di una cinquantina. Ho pertanto ribadito alla Prefettura il 24 novembre scorso la contrarietà a questo tipo di progetto e ho offerto la mia disponibilità, nel caso in cui si fosse deciso di escludere la cooperativa dalla gara (in virtù di questi profili di possibile illegittimità), a trovare soluzioni di accoglienza diffusa insieme ad altri Comuni limitrofi e al Forum del Terzo Settore. Con un progetto ad hoc garantito ad ogni richiedente asilo da enti o cooperative che abbiano un legame con il territorio e possano vantare un’esperienza specifica in questo settore, infatti, sarei favorevole all’accoglienza fino ad un numero massimo di 5 persone.

Tengo inoltre a chiarire che, contrariamente a quanto riportato da qualcuno, non mi sono limitato a condividere nei giorni scorsi una posizione espressa in Consiglio Comunale da una parte dell’opposizione, ma, sono stato io stesso, appena venuto a conoscenza di quanto stava avvenendo attorno alla Cà del Cà, all’inizio di ottobre, ad informare immediatamente i capigruppo, con cui ho condiviso le mie perplessità.

Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, semmai, sono state rivolte parole di apprezzamento all’Amministrazione per aver preso posizione sulla vicenda prontamente e in maniera risoluta. Anche per questo sono convinto che il nostro parere possa e debba essere accolto dalla Prefettura, che ancora dovrà esprimersi sulla vicenda”.

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