Vobarno, Gardone Riviera, Soiano del Lago, Poncarale, Prevalle e al quartiere primo maggio in città: qui si trovavno i sette appartamenti dove le prostitute lavoravano. Il cliente chiamava e veniva dirottato in quello più vicino. Una rete fitta e ben organizzata di sfruttamento della prostituzione scoperta dai carabinieri di Vobarno, che fanno capo alla compagnia di Salò.
Le donne, tutte ex operaie tra i 30 e i 40 anni, venivano agganciate sui treni. Minacciate, venivano private dei documenti e veniva lasciato loro circa il 50% del prezzo pagato dal cliente per ogni prestazione. Come scrive il giornale di Brescia, il gruppo aveva un giro d’affari di oltre 25mila euro al mese. A capo dell’organizzazione, in base alle indagini dei carabinieri, un cinese di 30 anni e una connazionale del 71’, con precedenti alle spalle; un italiano del ’48 è stato denunciato a piede libero.
questa è la conseguenza della non legalizzazione
7 scoperti oggi, 70 al lavoro domani
finché c’è domanda c’è offerta
…e vogliono diminuire le forze dell’ordine. Una caserma x paese, poliziotti di quartiere,sui treni e sulla
metro.