La famiglia del medico oculista bresciano Aristide Darsinos, che si trovava in viaggio dalla Grecia verso Ancona sul traghetto che ha preso fuoco, ha vissuto ore di apprensione per la sorte del proprio caro: la notizia del fatto che Aristide fosse salvo è arrivata soltanto alle 16.50. Un’attesa che ha fatto crescere la tensione, sfociata anche nell’aggressione ai danni di un fotografo.
Il fotografo di cronaca del Corriere della Sera di Brescia Andrea Campanelli – secondo quanto riporta la versione on line del quotidiano di via Solferino – si trovava a Botticino, in via Allende, di fronte alla casa della famiglia del medico, per effettuare il servizio quando i familiari del medico lo hanno aggredito, gli hanno strappato la macchina fotografica di mano e l’hanno preso a calci e pugni. I carabinieri di Botticino sono dovuti intervenire per sedare gli animi, intanto il fotografo 37enne è stato trasportato in Poliambulanza per accertamenti (ma non ha riportato ferite gravi).
la tensione gioca brutti scherzi, purtroppo
povero fotografo…stava solo facendo il suo lavoro. Povera famiglia e povero medico…insomma poverini tutti
Solidale con la famiglia. non se ne può più dello psedogiornalismo che rimesta nei drammi altrui. Facciano, invece, le pulci ai malfattori, anziché fare i velinari della politica.
I giornalisti devono imparare a rispettare il dolore della gente e non cercare lo scoop ad ogni costo.
Non ho capito cosa centra la tensione con l’aggressione al fotografo che stava facendo il suo lavoro. Di questo passo si giustifica tutto.