“Una luce per gli Ultimi”: in mostra l’Africa di chi lotta e combatte per la vita

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Sarà inaugurata Venerdì 9 gennaio alle ore 20:45, nella Sala Ss. Filippo e Giacomo la mostra "Una luce per gli Ultimi". Esposte le immagini del fotografo Matteo Biatta che ha trascorso 26 giorni in due ospedali africani per raccontare l’incredibile dignità con la quale quelle persone affrontano la malattia, senza cedere alla rabbia ma cercando una sempre nuova speranza di un domani senza dolore. Ha fotografato interventi chirurgici, reparti di degenza, terapie intensive e ha trascorso del tempo con i parenti che vivevano sotto un folto gruppo di manghi, nel cortile dell’Ospedale di Tanguiéta.

Le immagini, infatti, raccontano di Afagnan e Tanguiéta, due città divise da 700 chilometri che si trovano in due stati diversi dell’Africa occidentale, Togo e Benin. Ma c’è un filo che le unisce: gli Ospedali costruiti sul finire degli anni sessanta dal Fatebenefratelli. L’ospedale di Afagnan venne inaugurato nel 1968, quello di Tanguiéta solo due anni più tardi, e da allora nelle due strutture vengono curati centinaia di pazienti all’anno; costituiscono gli unici punti di riferimento per popolazioni che, in alternativa, non avrebbero altra soluzione che affidarsi a stregoni di villaggio. Si vedrà il caso di Rashid, bambino idrocefalo, su cui è stato eseguito un intervento per l’impianto di una valvola all’età di quattro mesi, mentre in Europa quest’intervento viene eseguito in tempi molto più rapidi. Insieme a lui pazienti che vengono operati e curati per patologie che in Europa sono state debellate da decenni o, addirittura, non sono mai esistite. Le apparecchiature ospedaliere sono spesso obsolete, scarti provenienti da strutture europee e già mantenere un’accettabile condizione igienica tra i pazienti è una sfida quotidiana. I grandi giardini che caratterizzano entrambe le strutture non sono un ornamento, ma una necessità: i pazienti accompagnano al pronto soccorso il loro familiare e gli vivono accanto per tutto il periodo della degenza. Arrivando, spesso, da villaggi distanti centinaia di chilometri con mezzi di fortuna e trovandosi in condizioni di povertà assoluta, questa è l’unica soluzione disponibile. Tra loro ci sono cristiani e musulmani che convivono senza nessun attrito, affratellati dalla situazione di estrema difficoltà in cui vivono, condizione spesso inimmaginabile nel nostro continente.

Alla presentazione interverranno il fotografo Matteo Biatta, il giornalista Andrea Faini e il Vice Sindaco e Assessore alla Cultura al Comune di Brescia Laura Castelletti. Il ricavato della mostra sarà devoluto all’Associazione UTA onlus per gli ospedali di Afagnan e Tanguiéta.

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