E’ iniziato questa mattina al Tribunale di Brescia l’ultima udienza del processo contro i vertici di Green Hill, l’allevamento di cani beagles di Montichiari chiuso nell’estate del 2012 dopo un blitz da parte di un gruppo di animalisti.
Alla fine della requisitoria il sostituto procuratore Ambrogio Cassiani ha chiesto che i quattro imputati vengano condannati rispettivamente a tre anni Ghislane Rondot e a due Bernard Gotti, co-gestori di Green Hill. Chiesti due anni anche per il direttore di Green Hill, Roberto Bravi e tre anni e sei mesi per il veterinario Renzo Graziosi.
Il pm Cassiani nel corso della requisitoria ha infatti dichiarato che “ All’interno di Green Hill non c’era alcun interesse a curare i cani malati. Le cure avrebbero potuto alterare i parametri per le sperimentazioni. I cani andavano quindi sacrificati”. Secondo l’accusa sarebbero 6.023 i cani9 “sacrificati” dal 2008 al 2012 all’interno di Green Hill.
bastardi…senza gloria
questo è ciò che accade mentre tutto scorre. i cani possono essere sacrificati in quanto esseri non senzienti, sai cosa gli farei io a certi uomini