Caracciolo chiude il conto in Ubi per protestare contro lo stallo nella trattativa

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Andrea Caracciolo ritira i suoi soldi dalle casse di Ubi Banca? Non sarà il solo all’interno della squadra, inoltre molti tifosi hanno annunciato di seguire l’esempio dell’Airone.

Seppure sia solo un gesto provocatorio, atto a richiamare l’attenzione su ciò che sta accadendo dentro la società Brescia Calcio, quello di Andrea Caracciolo, uno degli uomini più carismatici all’interno della squadra e dei più amati dai tifosi, ha indubbiamente un forte valore simbolico nel far capire come il giocatore percepisca il comportamento della banca in questo momento di difficoltà.

Il tutto viene reso noto a un giorno dall’ennesima giornata decisiva, quella di domani, quando scadrà il termine per il pagamento di stipendi e contributi relativi ai mesi di settembre e ottobre. In concreto: entro domani qualcuno dovrà garantire circa un milione e mezzo di euro, altrimenti altri punti di penalizzazione si aggiungeranno a quelli già ricevuti. Se non sarà la banca a metterli, è scontato che sarà così, l’unico modo per averli potrebbe essere la cessione last-minute di un giocatore, con l’incasso immediato del denaro utile per mantenere fede ai pagementi. Gli indiziati numeri uno per la vendita? Ismail H’Maidat e Ahmad Benali.
(red.)

 

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1 COMMENT

  1. Grande Andrea hai fatto bene,
    Io il mio conto l ho già tolto l' anno scorso, spero che il tuo gesto venga seguito anche da altro tifosi
    Forza Brescia

  2. Sarà magari un gesto porvocatorio, ma onestamente in questo caso si dimentica che da parecchi lustri prima il Credito Agrario Bresciano, poi la subentrante Banca Lombarda ed oggi la derivata Ubi (come Ubi Banco di Brescia) furono e sono il principale sponsor del Brescia Calcio. Se, finanziariamente parlando, arrivarono gente come Hagi e Baggio fu per la disponibilità del compianto defunto avv.Faissola e non per il mitico patron Corioni. Altro è oggi la posizione debitoria del Brescia Calcio, a mio avviso e anche per motivi ben noti, trascinatasi per troppo tempo ben oltre i limtii tecnici dell’affidabilità come S.p.A. ancorchè di proprietà della famiglia Corioni. Che Carcacciolo giudichi "il comportamento" di una banca fa anche un po’ sorridere, forse pensando a quella mezza milionata di euro di stipendio che il suo contratto personale prevede e che poche squadre eventualmente acquirenti sono disponibili ad accollarsi.

  3. Ma basta!!! Pontifica pure sul Bs Calcio. Bene fa Caracciolo e tanti lo dovrebbero imitare per dare un segnale (certo inutile) ad una banca che sempre e’ andata a braccetto con la famiglia che ha disintegrato il Bs Calcio con la loro dilettantistica gestione. VERGOGNA

  4. che chiudere i conti: come ha scritto Stradivarius, i bresciani dovrebbero ringraziare la banca per la vicinanza alla squadra in questi anni. Cosa dovrebbero dire i tanti che ogni giorno affrontano la crisi, vedendo il proseguire di linee di credito a favore di una società sportiva che – purtroppo – oggi vede al pettine molti nodi?

  5. I fatti sono fatti, non opinioni e men che meno chiacchiere. Si voleva chiudere i rubinetti del credito al Brescia Calcio ? Ubi, nata peraltro da una fusione tra Brescia e Bergamo (cosa non irrilevante), poteva tecnicamente farlo più volte a partire dal lontano 2007. Corioni sapeva dove andava a parare e poteva correre ai ripari per tempo, cosa che non ha fatto nè minimamente accennato di voler fare. Non solo, ma almeno dalla sponsorizzazione Ubi poteva tenersi lontana ed anche questo non lo ha fatto, anzi. Tutto ciò significa, per qualcuno, andare a braccetto con la famiglia Corioni ? Già, per poi passare direttamente a sofferenze le milionate di euro di crediti concessi ? Pregasi riflettere razionalmente, a cominciare dal milionario Caracciolo.

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